
Il mantra del Perugia calcio a Foggia recita con vigore: “Io ci credo”

di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA – Il presidente ha indicato la linea: “Io ci credo”, il suo laconico, ma chiaro messaggio. Ed un gran numero di tifosi (quel del coordinamento con uno specifico comunicato) si sono posizionati sullo stesso fronte. Una poesia di Jacques Prevert recita: “Lui dice no con la testa, ma dice sì col cuore” . Fuori dai denti: alla luce del ragionamento e della logica (posizione di classifica, risultati degli ultimi sei turni – 3 punti raccolti su 18 -, attacco che fatica a segnare, avversario che gioca in casa la gara della vita con un pubblico che s’annuncia numeroso e caldissimo) i play off sembrerebbero un sogno.
Ma il cuore parla un’altra lingua: ricorda che vincendo a Foggia e poi in casa con la Cremonese si potrebbe raggiungere un posto di graduatoria incredibilmente positivo: 50 punti tanti quanti quelli del Cittadella, con sorpasso di Cremonese (poi attesa al Curi) e Hellas Verona (entrambe a quota 49).

Per cui, forse, è giusto che i fan del Grifo sognino ancora. Per poi tirare i conti definitivi dopo l’ultima di campionato. Alessandro Nesta, dal canto suo osserva: “Confido nei miei attaccanti, supportati, chiaramente, dall’organizzazione della squadra, per vincere. Il successo ci trascinerebbe in piena griglia play off”
Anche lui definisce “tosto” l’avversario, soprattutto quando gioca in casa (terzo dopo Brescia e Lecce nelle vittorie interne), tuttavia rimarca un aspetto: “In B i calcoli non si fanno. Noi eravamo fortissimi in casa nel girone di andata e poi ci siamo scoperti fragili ed invece irresistibili in trasferta”.
La conclusione del suo pensiero è netta: “Dobbiamo chiudere gli occhi e spingere il più possibile. Dare tutto quello che abbiamo”.
Poi regala un annuncio a sorpresa: “Comunque vada in Puglia, non rientreremo a Perugia, ma resteremo 3-4 giorni in Roma per preparare il confronto con la Cremonese. Ma sia chiaro: questo è un modo per fare qualcosa di diverso dal solito, per rompere l’abituale tran tran degli allenamenti. Rivelo prima la decisione del presidente, che io ho sposato pienamente, perché non si dica poi che facciamo questo ritiro come punizione o peggio per scappare dalle responsabilità”.
L’allenatore ha portato in Puglia ventidue giocatori lasciando a casa gli infortunati Melchiorri e Bordin, lo squalificato Bianco, l’ultimo arrivato Pavlovic e Monaco, convocato a sorpresa ma solo per l’emergenza difensiva che si era creata la scorsa settimana. Partiti anche Kingsley alle prese col mal di stomaco, il febbricitante Falzerano e il recuperato dell’ultimo tuffo, Cremonesi.
“Manderò in campo – sostiene, come sempre – chi ci avrà convinto della sua tenuta atletica e menale. Gioca chi sta meglio. Il Perugia, come tutti, ha pregi e difetti. Ma vanta pure una identità di gioco certa. E’ questo che mi da coraggio e speranza per il rush finale”.
Una formazione potrebbe essere Gabriel tra i pali, Rosi, El Yamiq, Gyombér e Mazzocchi sulla linea difensiva; Kouan, Carraro e Dragomir a centrocampo, mentre alle spalle di Sadiq e Han, potrebbe schierarsi al posto dello stanco Verre, lo stesso Vido. Se Verre stesse a meglio, uno tra Vido e Han si accomoderebbe, all’inizio, in panchina.
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