
Voci recluse al nuovo Parco della legalità a Terni, dal 15 dicembre 2020
Da domani, martedì 15 dicembre nel nuovo Parco della Legalità di Terni – ex parco delle Grazie di sotto – sarà presente l’installazione audio “Voci Recluse”, un progetto artistico di Anna Sobczak (Pola Polanski) e di Associazione Demetra, con le voci dei detenuti beneficiari di misure alternative e di ex detenuti provenienti dalla Casa Circondariale di Terni e dalla Casa di Reclusione di Orvieto. Voci Recluse, che sarà sempre fruibile grazie ai QR codes disseminati nel parco, è il tentativo di restituire il senso e la complessità dell’esperienza della reclusione attraverso la diretta testimonianza di chi l’ha vissuta per accorciare le distanze fra società civile e popolazione carceraria.
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Le azioni di Communitas hanno interessato tre Comuni della provincia ternana: Stroncone, Baschi e Terni. A Stroncone, dove sono partiti i lavori, è stata riqualificata “La Via di Francesco”, il sentiero che da Piazza della Libertà arriva in località I Prati. Il percorso durante la manutenzione è stato anche dotato di una nuova cartellonistica e di una installazione audio e ha oggi una pagina web dedicata. Mentre a Baschi, nell’orvietano, il tempo – lavoro svolto presso un’azienda agricola, è stato quantificato e trasformato in una donazione al Banco Alimentare Umbro da destinare a situazioni di povertà.
“Nel pensare ad un luogo da riqualificare nella città di Terni ci sembrava significativo individuare un parco da dedicare alla legalità. La volontà è quella di andare oltre l’idea di legalità che si concretizza nel rispetto della legge e delle regole di civile convivenza, anche se già questo sarebbe tanto. La nostra scommessa è piuttosto quella di promuovere nel nostro territorio una cultura della legalità fatta di “valori” prima che di regole. Parole come: Rispetto, Libertà, Solidarietà, Riparazione, dovrebbero essere un’esigenza condivisa, un’aria che ci piacerebbe respirare. Vorremmo che questo Parco, con l’aiuto e la partecipazione di tutti, in primis di coloro che hanno un danno nei confronti della collettività da riparare, possa diventare un luogo di incontro, di conoscenza, di socializzazione, di eventi e di attività socio-culturali.”
- Queste le parole della dott.ssa Silvia Marchetti dell’UEPE che ha espresso piena soddisfazione per i percorsi di Communitas e ha posto l’attenzione sull’importanza del lavoro quale mezzo di riparazione sociale e dell’accoglienza da parte delle comunità coinvolte.
“Le 21 persone in esecuzione penale in misura alternativa o di comunità, si sono sentite utili, accolte e probabilmente hanno compreso il senso profondo del loro lavoro, finalizzato a ricucire quello strappo con la società civile determinato dal fatto-reato, e destinato a ripristinare un bene comune a vantaggio della collettività. Il lavorare insieme agli operatori dell’Associazione Demetra, il raccontare le proprie storie, il conoscersi ed il portare a buon fine un progetto condiviso, ha fatto di Communitas un’esperienza molto significativa. Un progetto importante, proiettato verso una nuova idea di giustizia, dove la Comunità è parte attiva e la riparazione sociale svolge un ruolo significativo nel percorso di inclusione.”
Del network di COMMUNITAS fanno parte l’UEPE – Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Terni, gli Istituti Penitenziari di Terni e Orvieto, la Scuola Falcone-Borsellino, la Scuola Edile (T.E.S.eF.), la Cooperativa Sociale Helios, l’Azienda Agricola “Fiori di Mandorlo”, l’Associazione Ora d’Aria, l’Associazione Pro Natura di Terni, la sezione CAI di Terni, l’ANCeSCAO e Spazio Verde.
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