Laura Santi ha diritto a parere comitato etico su fine vita
Laura Santi ha il diritto “all’ottenimento di un parere espresso del comitato etico” e nel caso in cui questo, insieme alle valutazioni della Ausl, individuino positivamente la possibilità per lei di accedere al suicidio medicalmente assistito, ad ottenere dalla stessa azienda sanitaria “le modalità di attuazione del fine vita, individuando farmaco e posologia“.
E’ quanto ritiene il tribunale civile di Perugia che ha accolto in parte il ricorso d’urgenza presentato dalla quarantottenne affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla e che aveva chiesto al giudice di ordinare all’Usl Umbria 1 di completare la procedura prevista per accedere all’ aiuto al suicidio assistito.
Su questo punto, in particolare, nel provvedimento del tribunale si sottolinea come poiché la Corte costituzionale “prevede espressamente che le condizioni di accesso e le modalità di esecuzione” per il suicidio medico assistito “siano state verificate da una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale previo parere del comitato etico territorialmente competente, pare ragionevole ritenere che il definitivo pronunciamento dell’Azienda sanitaria debba intervenire successivamente al parere del comitato etico”.
La prima sezione ha quindi accertato il diritto di Laura Santi, assistita dall’avvocato Filomena Gallo, segretaria dell’associazione Luca Coscioni della quale lei stessa è attivista, ad ottenere un parere del comitato entro 30 giorni dalla sua costituzione che, a sua volta, dovrà intervenire entro 30 giorni dall’ordinanza.
Nella decisione il tribunale, ricordando che “la Regione Umbria non è parte del presente giudizio ed il comitato etico non dispone di autonoma personalità giuridica” afferma che “l’amministrazione regionale avesse quanto meno l’onere di attivarsi entro 30 giorni dalla richiesta e il comitato, una volta regolarmente costituito, provvedere entro ulteriori 30 giorni” in quanto rimandare gli accertamenti “equivale a denegare giustizia al cittadino, che ha il diritto di ottenere una risposta, qualunque essa sia, entro termini ragionevoli”.
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