Festa Madonna Grazie: omelia Maffeis e ordinazione Diaconale
Il 12 settembre pomeriggio, la Cattedrale di San Lorenzo ha ospitato una significativa celebrazione in onore della Festa della Madonna delle Grazie. La cerimonia è stata presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis, che ha guidato l’eucaristia culminata con l’ordinazione diaconale del seminarista Samuele Betti. Questo evento ha unito la comunità diocesana in un momento di riflessione profonda e di gioia condivisa.
Nel suo intervento, l’arcivescovo ha richiamato alla mente l’episodio biblico delle nozze di Cana, descritto nel Vangelo di Giovanni. La narrazione racconta di come il vino, simbolo di gioia e abbondanza, fosse venuto meno durante il banchetto, creando un potenziale imbarazzo per gli sposi. Maria, percependo la situazione critica, si è rivolta a Gesù, che ha operato un miracolo trasformando l’acqua in vino di alta qualità, risolvendo così la crisi e garantendo la gioia della festa.
L’arcivescovo ha utilizzato questo racconto per riflettere su come la mancanza di “vino buono” possa simboleggiare la carenza di gioia e speranza nella nostra società moderna. Ha sottolineato che, nonostante le apparenze di abbondanza e benessere, molti individui e comunità si trovano a confrontarsi con un senso di vuoto e disillusione. L’arcivescovo ha descritto questa carenza come una forma di “inquietudine” e “tensione”, che può minare il senso di comunità e il benessere spirituale.
Il prete ha paragonato le “giare di pietra” vuote del Vangelo alla religiosità superficiale che talvolta caratterizza la nostra epoca. Ha invitato i fedeli a superare la forma esteriore della religione e a riscoprire una pratica di fede che sia autentica e operosa. Il messaggio centrale dell’omelia è stato l’invito a rispondere alle sfide della vita con fiducia e dedizione, seguendo l’esempio di Maria che, nonostante le difficoltà, non si è fermata davanti all’apparente rifiuto del Figlio.
L’arcivescovo ha esortato i presenti a non limitarsi a commentare le difficoltà, ma a intraprendere azioni concrete, ispirati dalla parola di Maria: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”. Questo invito a “fare” è stato interpretato come un appello a impegnarsi attivamente nella costruzione di una comunità più solidale e gioiosa, guidati dalla certezza che Dio non abbandona mai i suoi fedeli.
La figura di Samuele Betti è stata messa in risalto come esempio di dedizione e servizio. L’ordinazione diaconale di Samuele rappresenta un passo importante nel suo cammino di fede e servizio alla Chiesa. L’arcivescovo ha lodato il giovane per la sua disponibilità e per la sua risposta alla chiamata divina, esprimendo gratitudine ai suoi familiari, alla comunità del Rinnovamento nello Spirito e alla parrocchia di Prepo, che hanno sostenuto Samuele durante il suo percorso di formazione.
Inoltre, l’arcivescovo ha fatto riferimento alla sua seconda lettera pastorale, “Sentieri di Speranza”, che è stata distribuita ai partecipanti. Questa lettera riflette l’impegno dell’arcivescovo nel guidare la diocesi attraverso le sfide odierne, offrendo spunti di riflessione e di azione per la comunità. Il documento, che rappresenta un punto di riferimento per l’anno pastorale, contiene indicazioni per promuovere una vita di fede autentica e un impegno concreto verso il bene comune.
Il vicario generale don Simone Sorbaioli ha aperto la celebrazione con un saluto introduttivo, ricordando i due anni dall’ordinazione episcopale dell’arcivescovo Maffeis. Don Simone ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dall’arcivescovo, sottolineando il valore della sua guida e del suo impegno pastorale. Ha anche richiamato alla memoria le parole di Papa Leone XIII, che nel 1898 aveva esortato i fedeli a mantenere viva la devozione alla Madonna delle Grazie, simboleggiando un legame duraturo con la tradizione e la fede.
La celebrazione ha avuto un significato profondo per la comunità diocesana, non solo come momento di rinnovamento spirituale, ma anche come occasione per rafforzare i legami di solidarietà e di servizio reciproco. L’ordinazione di Samuele e la presentazione della lettera pastorale hanno rappresentato momenti chiave in questo processo di crescita e riflessione collettiva.
Il saluto di don Simone e il discorso dell’arcivescovo hanno contribuito a creare un clima di festa e di speranza, rafforzando il senso di appartenenza e di impegno verso la comunità. La celebrazione della Madonna delle Grazie ha, quindi, assunto una rilevanza particolare, non solo come evento liturgico, ma anche come occasione per riflettere sulle sfide e sulle opportunità che caratterizzano la vita della Chiesa e della società.
In conclusione, l’evento del 12 settembre si è configurato come una celebrazione significativa, che ha saputo unire riflessione e gioia, tradizione e rinnovamento. L’ordinazione di Samuele Betti e la presentazione della lettera pastorale hanno offerto spunti preziosi per vivere la fede in modo autentico e per affrontare le sfide quotidiane con speranza e dedizione. La Festa della Madonna delle Grazie, quindi, è stata un momento di consolidamento e di proiezione verso un futuro di impegno e di solidarietà per tutta la comunità diocesana.
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