Salute: il pediatra, ipertensione malattia frequente tra i bambini

nella maggior parte dei casi legata a obesità

Salute: il pediatra, 'ipertensione malattia frequente tra i bambini'**

Salute: il pediatra, ‘ipertensione malattia frequente tra i bambini’**

Giussani, ‘nella maggior parte dei casi legata a obesità, cura principalmente dietetica e comportamentale’ Può stupire ma tra malattie più diffuse tra i bambini c’è l’ipertensione. Si arriva, in un primo screening, al 5% dei piccoli delle elementari con la pressione alta. E seppure i casi confermati da analisi successive saranno poi una percentuale più bassa si tratta comunque di “una patologia frequente nell’infanzia”.

Un problema “nella maggior parte dei casi legato all’obesità”, spiega all’Adnkronos Salute Marco Giussani, responsabile del Centro rischio cardiovascolare pediatrico dell’Istituto Auxologico italiano Irccs di Milano e segretario del gruppo di studio dell’ipertensione e del rischio cardiovascolare della Società italiana di pediatria (Sip). Come istituto Auxologico negli anni scorsi “abbiamo fatto alcuni studi, pubblicati, che hanno coinvolto l’intera area di Monza e Brianza, con oltre 5 mila bambini della scuola elementare coinvolti.

Dati analoghi sono stati realizzati in altri Paesi su ragazzi più grandi, sempre misurando la pressione a scuola in modo controllato, quindi non con una sola misurazione ma almeno 3. E comunque controllando più volte chi ha la pressione alta”. In queste rilevazioni “si è evidenziato che il 4-5% del campione ha una pressione al di sopra della soglia dei valori di riferimento, al primo controllo. Ovviamente non è detto che per tutti si confermi il problema, dopo successive verifiche in ambulatorio. Ma se anche solo confermassimo la metà di questi casi sarebbe una delle malattie più frequenti in età pediatrica”.

“L’ipertensione pediatrica è – continua Giussani – nella maggior parte dei casi legata all’obesità. Nei bambini di peso normale la prevalenza è dell’1%, ma tra gli obesi si arriva al 20-25% di bimbi ipertesi. Considerando che l’obesità sta aumentando, anche le nostre preoccupazioni crescono per i fattori di rischio cardiovascolari connessi”, evidenzia Giussani suggerendo che i pediatri “dovrebbero sempre misurare la pressione ai bambini, obesi e non, nel loro screening a partire dai 3-5 anni di età”.

In merito alla cura “il primo approccio – continua – è dietetico, con la riduzione delle calorie, del sale e degli zuccheri, e comportamentale”, compresa la promozione dell’attività fisica. “In pratica curiamo la pressione curando l’obesità. Ci sono però bambini che presentano già un danno d’organo, ovviamente meno gravi di quelli dell’adulto”. Si ricorre all’antipertensivo, poi, “quando abbiamo una mancata risposta al trattamento dietetico-comportamentale; un bambino che ha già un danno d’organo; un bambino con valori particolarmente elevati al primo controllo. Intervento necessario per ridurre i rischi per il cuore”.

(Ram/Adnkronos Salute)

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