Regione Umbria attende Cts per valutare misure covid sul Ternano

valutazioni del comitato tecnico scientifico per capire se le restrizioni

Regione Umbria attende Cts per valutare misure covid sul Ternano

Regione Umbria attende Cts per valutare misure covid sul Ternano

La Regione Umbria sta aspettando le valutazioni del comitato tecnico scientifico per capire se le restrizioni e le chiusure fatte sul perugino potranno essere replicate anche per le aree del ternano, pure per quanto riguarda le scuole. Ad annunciarlo l” assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, durante l” aggiornamento settimanale sullo scenario legato all” emergenza sanitaria. Questo alla luce dei nuovi dati che vedono la curva epidemiologica per la provincia di Perugia proseguire la discesa, “lenta ma consolidata”, mentre si assiste invece ad una “rapida risalita” delle infezioni da Covid nel Ternano.

Per la dottoressa Carla Bietta, del Nucleo epidemiologico, l” evoluzione dell” epidemia, in merito all” incidenza, è un andamento che conforta perché si vede “una sostanziale discesa”. Le due aziende sanitarie – è stato poi spiegato – hanno avuto una velocità diversa in questi primi due mesi dell” anno e si sono poi ricongiunte per invertire la tendenza nelle ultime settimane. “La Usl Umbria 1 – è stato detto – ha ridotto la sua incidenza per 100 mila abitanti scendendo sotto il limite di 200 casi mentre la Usl Umbria 2 vede un leggero incremento”.

  • Conferma che arriva anche nei dati delle due province, con l” andamento che è comunque più marcato rispetto a quello delle aziende.

In “costante diminuzione” è il numero di casi per 100 mila abitanti della provincia di Perugia mentre in quella di Terni “si assiste ad un aumento che genera preoccupazione”. Se si prova poi a vedere dove si distribuiscono maggiormente i casi e quindi dove rimane una quota problematica dell” incidenza a preoccupare – è stato detto nel corso dell” incontro – è ancora l” area dell” Altotevere, assisano, folignate mentre inizia ad “accendersi” anche quella del ternano e in particolare dell” orvietano, “area che è abbastanza preoccupante”.

“L” esperienza maturata sul Perugino deve darci le dritte su come intervenire in maniera più consapevole” ha inoltre commentato Bietta. In merito all” andamento per fasce di età, dai 25 anni in poi c” è una sostanziale riduzione o stabilità. Anche se per gli ultraottantenni – ha spiegato Bietta – è ancora presto per capire se la discesa del contagio dipende dall” aver già fatto la vaccinazione oppure se per comportamenti più attenti.

La fascia di età su cui si pone ancora attenzione, anche per le decisioni da prendere con le scuole, è quella 0-5 anni che nell” ultima settimana mostra un incremento, con sopra 200 casi per 100 mila abitanti: “Sono oscillazioni piccole ma che ci dicono che il virus si muove anche qui”. E i dati di contagi in crescita sul ternano fanno pensare quindi la Regione Umbria anche a possibili interventi sulle scuole.

  • “Perugia aveva dati più allarmanti e la scuola è stata chiusa – ha affermato Coletto -, quindi ora vediamo il Cts cosa deciderà perché ci deve essere una certificazione tecnica a cui poi seguiranno i provvedimenti”.

Anche sulle possibili riaperture di scuole elementari e dell” infanzia nella provincia di Perugia l” assessore Coletto è stato cauto. “C” è questa possibilità – ha detto – ma va inquadrata all” interno dei dati epidemiologici e la parola ultima anche qui è del Cts che ci dirà le azioni sopportabili. Solo successivamente si faranno le valutazioni del caso.

Non ci divertiamo a tenere chiusi asili nido e scuole, sono dati che non ci lasciano scampo”. I dati forniti dal Nucleo epidemiologico evidenziano infine un livello sempre alto dei ricoveri ordinari per Covid, “un dato stazionario ma non scende” come ha spiegato Bietta. Anche la terapia intensiva mantiene sempre “valori consistenti”. Infine, l” andamento dei decessi registra un livello di “apparente stabilità”, con le oscillazioni sempre tra i 5 e 10 casi giornalieri, mentre l” età media di morti per Covid si mantiene sempre sopra gli 80 anni.

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