
Liste d’attesa, Federconsumatori: altro che azzeramento, situazione ancora critica
Il 27 giugno Federconsumatori Umbria e Cgil Umbria presentavano la campagna nazionale “Stop liste di attesa” in sanità, mentre la giunta regionale dell’Umbria dichiarava enfaticamente che entro fine luglio avrebbe abbattuto le stesse liste di attesa per prestazioni sanitarie e diagnostiche che risultavano essere circa 72 mila. Dichiarammo nella conferenza stampa che saremmo stati ben contenti se tale risultato fosse stato raggiunto, ma avevamo i nostri dubbi e perplessità. Questi erano dovuti alla scelta della giunta regionale di privilegiare le strutture private per tale abbattimento, senza alcun adeguamento strutturale dei servizi nelle aziende ospedaliere e nelle Usl, attraverso assunzione di personale medico e paramedico, nonché con una ottimizzazione delle prestazioni, attraverso modifiche degli orari , ecc….
Ad oggi prendiamo atto, pur in assenza di dati ufficiali confermati, che l’azzeramento delle liste d’attesa non si è realizzato, in quanto risultano circa 19mila prestazioni non effettuate, delle quali oltre 10mila neanche programmate. Dall’altro lato però ancora non si dice che ci sono oltre 20.000 nuove prestazioni che si sono accumulate negli ultimi mesi, riportando il dato di prestazioni sanitarie da effettuare a circa 40.000 e sulle quali i tempi di attesa non sono definiti. Come ben si capisce, di tratga di un dato preoccupante e sul quale sarebbe opportuno che la giunta regionale riflettesse, facendo scelte che privilegino la sanità pubblica, per garantire strutturalmente quel diritto universale alla salute che la nostra Costituzione assicura ai cittadini tutti.
Altra questione che vorremmo come Federconsumatori evidenziare è che non basta dire che si sono abbattute circa 50mila prestazioni in questi due mesi, perchè va precisato che oltre il 20% delle 72mila prestazioni che si erano accumulate i cittadini (che se lo potevano permettere) hanno provveduto a farle a proprie spese e quindi la cancellazione delle stesse è un fatto puramente statistico.
Un ulteriore elemento che vorremmo sottolineare è che a tuttoggi non esiste un dato ufficiale omogeneo sulle prestazioni chirurgiche ospedaliere ancora in lista di attesa. Abbiamo quindi richiesto l’accesso civico agli atti a tutte le aziende: la Usl 2 non si è neanche degnata di rispondere, le altre non hanno risposto adeguatamente, per cui ci riserviamo di procedere con le diffide. Pensiamo che i cittadini abbiano il diritto di sapere come vengono tutelati nel loro diritto fondamentale alla salute.
È per questi motivi che Federconsumatori Umbria e Cgil proseguiranno nella loro campagna di denuncia delle inadempienze in sanità e di sensibilizzazione dei cittadini.
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