Piccolotti (AVS) critica la gestione della crisi alle acciaierie di Terni
La deputata Elisabetta Piccolotti, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), ha espresso preoccupazione riguardo la situazione delle acciaierie di Terni, evidenziando come l’elevato costo dell’energia stia gravando sui lavoratori. Nella sua dichiarazione, ha sottolineato che la cassa integrazione, recentemente introdotta per circa 200 operai, è il risultato di una mancata risposta concreta del Governo e delle istituzioni locali. La chiusura di uno dei forni dell’impianto è un chiaro segnale della crisi in corso.
Piccolotti ha puntato il dito contro il Ministro Adolfo Urso, evidenziando come da mesi siano state fatte richieste riguardo agli investimenti promessi per il settore siderurgico, senza ricevere alcuna risposta. La deputata ha ricordato che un’interrogazione parlamentare, presentata circa quattro mesi fa, non ha ancora ottenuto chiarimenti sullo stato degli accordi di programma per l’impianto Arvedi – Ast di Terni. La mancata firma di questi accordi avrebbe, secondo la deputata, bloccato importanti investimenti.
Un altro punto sollevato da Piccolotti riguarda il silenzio delle istituzioni locali. La deputata ha accusato anche la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, di non fornire risposte né ai lavoratori né alle organizzazioni sindacali. Secondo Piccolotti, questo atteggiamento rischia di aggravare ulteriormente la crisi in corso, lasciando i lavoratori a pagare il prezzo delle difficoltà aziendali, soprattutto in relazione ai costi energetici.
Un elemento di particolare rilievo è stato il cartellone esposto dalla proprietà fuori dall’impianto di Terni, che sembra denunciare l’incapacità del Governo di trovare una soluzione efficace per affrontare il problema dell’energia. La deputata ha chiesto se ci siano misure in atto per risolvere la questione e se ci sia ancora tempo per portare avanti gli investimenti previsti nel PNRR. La mancata firma degli accordi di programma potrebbe compromettere questi interventi, lasciando il settore siderurgico italiano senza una direzione chiara.
Piccolotti ha anche fatto notare che, mentre il settore energetico registra profitti significativi, il Governo continua a rimandare le decisioni necessarie per affrontare la crisi. Ha criticato l’assenza di una visione politica per il settore siderurgico, sottolineando l’importanza di un piano industriale che sia strettamente collegato alla transizione energetica e tecnologica.
Secondo la deputata, la situazione attuale richiede un’azione rapida e concreta da parte del Governo. Senza un intervento tempestivo, il rischio è che la siderurgia italiana, e in particolare quella umbra, possa andare incontro a un declino irreversibile, con gravi conseguenze per migliaia di famiglie. La Piccolotti ha ribadito che il futuro di molti lavoratori e delle loro famiglie dipende dalle decisioni che verranno prese nelle prossime settimane.
L’assenza di una politica industriale forte e coerente potrebbe, secondo Piccolotti, compromettere non solo la competitività del settore, ma anche l’intero sistema economico nazionale. La deputata ha chiesto al Governo di presentare al paese un piano chiaro e dettagliato per garantire una ripresa solida e sostenibile per la siderurgia, altrimenti dovrà ammettere la propria incapacità di costruire una prospettiva credibile per il futuro del settore.
In conclusione, Piccolotti ha sottolineato che la crisi delle acciaierie di Terni è solo un esempio di una situazione più ampia, che coinvolge molti altri distretti industriali in tutta Italia. Ha ribadito la necessità di una programmazione strutturata, con interventi mirati alla riconversione energetica e tecnologica degli impianti, in modo da garantire una prospettiva a lungo termine per i lavoratori e per l’intera industria siderurgica del paese.
avrebbe un asso nella manica da giocare: la maestrina dal martello facile.