Smart City Index 2016: Perugia perde 11 posti. Il PD va all’attacco

Consiglieri comunali PD Perugia conferenza stampa Smart city

Smart City Index 2016: Perugia perde 11 posti. Il PD va  all’attacco

Tre sono le bad news che i consiglieri del Partito Democratico, Tommaso Bori, Sarah Bistocchi e Alessandra Vezzosi hanno espresso in una conferenza stampa tenutasi questa mattina a Palazzo dei Priori:

  1. la perdita di 11 posti, dal 38° nel 2014 al 49° posto nel 2016 della città di Perugia nel rapporto Smart City Index 2016 (Smart City),
  2. il basso grado di civiltà della città di Perugia derivato dall’essere una delle ultime città senza un ordinanza del Sindaco atta a consentire gli interventi della Polizia Municipale nelle aeree private in caso di occupazione abusiva di sosta riservata ai disabili (Sensible city)
  3. la mancata attuazione del progetto “Dopo di noi” approvato all’unanimità con delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 10.11.2014 e la mancata istituzione di una fondazione per il sostegno delle persone affette da malattie psichiatriche.

Comincia cosi l’incontro con la stampa il consigliere comunale Tommaso Bori, presentando poi le due proposte amministrative per la città di Perugia: la prima su politiche sociali e disabilità, Perugia Sensible City, e la seconda su innovazione, digitalizzazione e servizi tecnologici, Perugia Smart City.

Proposte approfondite dai consiglieri Sarah Bistoccchi e Alessandra Vezzosi che hanno espresso l’importanza di costruire una Perugia piu vicina ai cittadini, una città che propone progettualità diverse, non piu calate dall’alto ma che si confronta anche con le altre istituzioni, con i portatori di handicap, con le associazioni, con i ricercatori, con gli ingegneri e gli architetti in grado di pensare una città a portata di tutti.

La notizia della perdita di 11 posti nel rapporto Smart City Index 2016 (Smart City), il ranking dei 116 Comuni capoluogo italiani realizzato dalla società Ernst & Young in collaborazione con Ericsson, Tim e Indra con il patrocinio di Agenda per l’Italia Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove Bologna risulta essere la città italiana piu smart seguita da Milano e Roma, poi Reggio Emilia, Torino e Firenze mentre la  prima Smart City del Sud d’Italia è Bari, 17ma, dimostra lo scarso appeal di una città che non progetta piu e non si confronta su temi indispensabili  (le 9 aree esaminate dal rapporto) per la vita dei suoi cittadini:  Health, Education, Mobilità Alternativa, Efficienza Energetica, Broad Band, Mobility, Government, Risorse Naturali, Energie Rinnovabili.

RAPPORTO SMART CITY INDEX 2016

Per i consiglieri del Partito Democratico le risorse ci sono e va recuperato il tempo perduto grazie anche ai fondi regionali dell’Agenda Digitale (76 milioni) i cui obiettivi complessivi sono volti a sostenere la domanda di servizi digitali della Pubblica Amministrazione coinvolgendo gli utenti nella specificazione dei fabbisogni e nel disegno di soluzioni user-centered;  a ridurre il divario di cultura digitale puntando su un apprendimento basato sull’uso dell’ICT da parte di diversi target di utenza e, per tale via, sulla coltivazione di una cultura d’ambiente in grado di accogliere l’innovazione;  a generare valore aggiunto attraverso lo sviluppo a base tecnologica di innovazioni di mercato, di prodotto, di processo e di competenze nelle filiere produttive e nella rete di servizi; a stimolare la crescita di fornitori di servizi evoluti, stimolando un gioco a somma positiva nel rapporto domanda/offerta e privilegiando l’ offerta di servizi rispetto alla tradizionale offerta di tecnologia.

Non solo, per i consiglieri vanno intercettate anche le risorse dell’Agenda Urbana dell’Umbria  nell’ambito della programmazione comunitaria 2014-2020 finalizzata alla realizzazione di interventi per lo  sviluppo urbano sostenibile attraverso azioni di miglioramento della mobilità sostenibile e collettiva, accesso alle TIC, adozione di soluzione integrate per smart cities and community,  riduzione di consumi energetici,  tutela dell’ambiente,  valorizzazione e riqualificazione degli attrattori  culturali e inclusione sociale. Proprio sul tema dell’inclusione, i fondi (1,5 milioni), secondo Sarah Bistocchi,  vanno riservati a tutti quei soggetti e associazioni che da anni si occupano di categorie svantaggiate, di soggetti con disabilità fisica e psichica, di anziani e di soggetti  soli per dare risposte e strumenti di civiltà senza lasciare indietro nessuno.

 

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