
Ostello di Ponte Felcino ai Perugini, no agli migranti, il comune dà l’ok
PERUGIA – Fare chiarezza sul modo in cui vengono gestiti i locali dell’Ostello di Ponte Felcino per poi rilanciarne la progettualità turistica e restituire ai cittadini della frazione un importante spazio aggregativo. Questo l’intento dell’ordine del giorno approvato lunedì scorso in Consiglio Comunale su proposta del Consigliere comunale del Gruppo Misto e Presidente dell’Associazione Umbria Next-IDeA, Sergio De Vincenzi, cofirmato da Lorena Pittola.
L’atto, come si legge nel disposto, ha lo scopo di verificare il corretto impiego della struttura di Villa Giardino da parte dell’Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù e ARCI poiché, sebbene una volta fosse, anche se in parte, nella piena disponibilità della cittadinanza, è ora utilizzata per progetti di accoglienza dei migranti. Una situazione non sempre sotto controllo, visto che nell’ostello è stato più volte ospitato un numero di persone superiore a quello stabilito dalle norme, con conseguenti danni alla struttura stessa.
“Un atto che finalmente vede la luce dopo ben due anni di attriti con l’opposizione”, dice De Vincenzi. “Ma il rifiuto della sinistra di votare il provvedimento, derubricando sciattamente la questione a un problema di natura culturale e xenofobica, è la palese conferma dell’esistenza di un filo rosso che collega una parte dell’associazionismo perugino agli interessi elettorali di un Partito Democratico ormai alienato dal territorio. Un partita politica – conclude – giocata con arroganza sia sulla pelle dei migranti, privati in tante situazioni della loro dignità, sia su quella dei perugini che, oltre a dover sopportare problemi di decoro e sicurezza, vedono sottrarsi spazi di socialità nel passato ampiamente fruiti”.
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