
La tassa sui trombati, quando si dice partire con il piede sbagliato
«In questo momento ci si dovrebbe occupare delle priorità degli umbri come lavoro, sanità, ambiente, infrastrutture e diritto allo studio, solo per citarne alcune. Invece la neo-presidente della Lega, Donatella Tesei, insieme alla coalizione di poco centro e molta destra si occupa di altro: della moltiplicazione delle poltrone». E’ quanto scrive Tommaso Bori, consigliere regionale, eletto nel PD sul suo profilo Facebook.
«Si stanno per bruciare 5 milioni di euro – scrive – per garantire degli strapuntini a chi è stato bocciato nelle urne: infatti per la prima volta nella storia si vorrebbero far dimettere i nominati in Giunta con il solo fine di far entrare altri Consiglieri e aumentare il numero di eletti dei partiti di maggioranza. C’è però un piccolo effetto collaterale, il cui costo ricade tutto nelle tasche degli umbri: così si raddoppieranno pure gli stipendi. Gli unici a festeggiare saranno quei candidati che gli elettori non hanno voluto e i loro conti in banca».
E poi continua: «Sappiamo che l’ex-Sindaca di Montefalco, Comune in cui ha lasciato una voragine e non un semplice buco di bilancio, è poco avvezza a rispettare i conti pubblici, ma così sta esagerando: a poco più di tre giorni dalla sua elezione già brucia i soldi dei cittadini umbri che potrebbero essere investiti in cose utili. Da una parte ci siamo noi che rilanciamo la nostra proposta: contare di più, costare di meno dimezzando gli stipendi presi fino ad oggi e parametrandoli su quelli dei sindaci. Dall’altra parte ci sono loro che non hanno ancora iniziato e già istituiscono una nuova tassa che dovremo pagare tutti: la tassa sui trombati alle elezioni».
A questo post segue il commento di Fabio Paparelli, anche lui consigliere regionale eletto ed ex presidente facente funzioni: «Non può esserci la giunta e/o il consiglio dei NON ELETTI. Un conto è la scelta di tecnici di valore, altro, secondo quanto riportano i quotidiani, la spartizione delle POLTRONE volta a garantire ai portaborse del senatore Stefano Candiani o ad anziani signori sonoramente bocciati dal popolo democratico un posto al sole, pur non essendo stati eletti. Ciò sarebbe non solo un INSULTO agli elettori umbri, ma costerebbe 5 MILIONI DI EURO alle tasche dei contribuenti e sarebbe uno svilimento del ruolo e del prestigio dell’assemblea legislativa dove siederebbero non gli eletti dal popolo, ma i trombati dal popolo».
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