
“Ieri si sono insediate le Commissioni dell’ Assemblea legislativa dell’Umbria. Vi aleggiava un intenso profumo di mare. Da vacanze lunghe”.
È quanto dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati.
Per Liberati la Regione “è un assetto istituzionale sprecone e inutile, oltremodo dannoso per famiglie e imprese. Il Movimento 5 Stelle dell’Umbria agirà per farlo democraticamente saltare, poiché sembra impossibile convertire queste persone. Tanta pochezza, tanta boriosa indolenza, meritano adeguate contromisure: la nostra strategia improntata all’assoluto rigore continuerà perciò a dispiegarsi con forza”.
“Mentre a Palazzo Cesaroni sbocciavano piccole sale da thé – continua Liberati – moltissimi consiglieri pensavano già a piazzare fuori dalla porta il cartello ‘chiuso per ferie’. Bisognava solo trovare la scemenza adatta, ma su questo la fantasia ad alcuni non manca di certo: ‘Le commissioni non si possono indire senza l’approvazione del bilancio e senza le linee programmatiche della Marini’.
Affermazioni da azzeccagarbugli: l’importante è tirare a campare. ‘Convocare la commissione di pomeriggio è un po’ pesante’. Dedicata a chi si alza alle 5 del mattino per prendere, forse, mille euro al mese. In un’atmosfera siffatta, ammorbata dalla scarsissima voglia di rivedersi ancora per affrontare i problemi, si è tuttavia registrata qualche solitaria presa di coscienza rispetto alla critica situazione generale. Lodevoli eccezioni senza speranza”.
“Emerge per l’ennesima volta – prosegue il capogruppo del M5S – un problema culturale profondo che riguarda gran parte della nomenclatura. Una sorta di riflesso pavloviano che tocca parti consistenti delle apicalità della pubblica amministrazione, che mettono ai margini chi voglia soltanto lavorare e fare bene: meglio restare immobili anziché fare qualcosa. Come può allora questa Regione essere un modello per i cittadini, se appare come un covo di politici nullafacenti? Ieri ho provato sincera vergogna come italiano, come uomo, come lavoratore e come cittadino in politica.
Mi sono vergognato per loro. Vergognato per l’apatia parassitaria di buona parte dei miei ‘colleghi’, della mancanza di qualsiasi slancio volto a cambiare le cose, del loro silenzio dinanzi alla necessità di riunire commissioni e Consiglio regionale, con regolarità, anche il mese prossimo, viste le emergenze esistenti su molteplici fronti, considerando i 23/24 mila euro netti incassati dal 10 giugno al 31 agosto per svolgere appena tre misere riunioni di Aula, peraltro imposte dalle normative”. Secondo Liberati “il peggio, però, viene sempre dopo: il gran finale è avvenuto durante la successiva riunione dei capigruppo.
Poiché si stanno accumulando importanti argomenti, a partire dalle scadenze saltate del bilancio, il presidente del Consiglio regionale ha richiesto ai presenti la disponibilità a convocare l’Assemblea legislativa attorno al 25 agosto: brividi lungo la schiena di molti.
Sordo rumoreggiare. Contrazioni muscolari. Smorfie di dolore e infine gelo. Sovrumani silenzi. Poi, timidamente, una, due, tre, cinque manine levate in alto da consiglieri dichiaratamente assenti il 25. Altri, invece, fuori il 4 agosto, qualora l’Aula fosse convocata prima: ferie lunghe. Intoccabili. Quanto meritate – conclude – non si sa”.
Già hanno fretta di divertirsi con i soldi nostri.