
(umbriajournal.com) by AVInews PERUGIA – Si chiamerà probabilmente ‘Riformisti e popolari’ e alle prossime elezioni amministrative in Umbria, schierato a sostegno dei candidati sindaci di centrosinistra, conta di ottenere almeno il 7 per cento dei consensi. Frutto di un accordo stretto a livello regionale, venerdì 7 aprile è stata presentato a Perugia il progetto politico che, in occasione della prossima tornata elettorale, vedrà correre insieme il Partito socialista italiano (Psi) e il neonato Alternativa popolare, sorto a seguito dello scioglimento del Nuovo centrodestra. A illustrare le basi su cui si fonda l’intesa e gli obiettivi delle due formazioni politiche sono stati Silvano Rometti, segretario regionale umbro del Partito socialista, e Massimo Monni di Alternativa popolare. Presenti all’incontro i vertici locali di entrambi i partiti.
Le basi dell’accordo. “È un accordo che viene da lontano e che si basa su radici culturali comuni – ha esordito Rometti –. L’area socialista e popolare democratica hanno sempre collaborato in questo Paese e il centrosinistra non lo inventa di certo la ‘seconda Repubblica’ ma è nato già negli anni ’60”. “Quello che lanciamo in Umbria – ha dichiarato Monni – è un laboratorio politico, un esperimento. A livello nazionale, e il cambio del nome va proprio in questa direzione, Alternativa popolare cerca di mettere insieme tutti i moderati e i riformisti che si distanziano da forze come Lega Nord e Fratelli d’Italia, a destra, e da forze come la Cgil, a sinistra. In Umbria, insieme al Psi, ma rimanendo comunque distinti come formazioni politiche, possiamo rappresentare quest’area moderata che non si riconosce nei partiti del ‘vaffa’ e neanche nei ricatti della Cgil”.
Le elezioni di giugno. Le elezioni comunali nella regione sono previste per l’11 giugno e interesseranno sette municipi. Todi e Narni sono i due comuni con una popolazione superiore alle 15mila unità. Cascia, Deruta, Monteleone di Spoleto, Valtopina e Attigliano gli altri comuni chiamati al voto. “Mantenendo comunque i rapporti con le liste civiche dei vari territori – ha spiegato Rometti –, il progetto che lanciamo vuole dare soluzioni concrete e non sbandierare i problemi solo per agitare il consenso. Ci occuperemo di chi più è stato colpito dalla crisi e, per esempio, non vogliamo lasciare temi come la sicurezza a forze di destra. Relativamente a questo argomento, puntiamo sulla videosorveglianza come strumento da dare in mano ai Comuni per garantire tranquillità ai cittadini”.
I commenti dei due partiti. Quello che si preannuncia è, insomma, un tentativo d’intesa da sviluppare su un territorio relativamente piccolo come l’Umbria, tra esponenti politici che comunque si conoscono e si relazionano da anni, ma che potrebbe replicarsi anche su base nazionale. “È un’operazione – ha sottolineato Rometti – nell’interesse del centrosinistra. Chi aveva la velleità che questo potesse ridursi a un unico partito autosufficiente con vocazione maggioritaria è stato smentito dai numeri. Noi, con la nostra identità e un accordo per adesso limitato nel tempo, possiamo dare un valore aggiunto. Siamo più affini a partiti come Alternativa popolare che non a forze di sinistra radicale dimostratesi non in grado di governare. I nostri partiti si parlano anche a livello nazionale e io ho assistito personalmente a una telefonata tra Alfano e Nencini proprio in quest’ottica e penso che ci saranno sviluppi futuri”. “Alternativa popolare – ha concluso Monni – è distinta e distante dal Pd ma vuole essere la forza di equilibrio della coalizione di centrosinistra. In Umbria siamo ben strutturati nella provincia di Perugia mentre a Terni abbiamo ancora lavoro da fare, ma insieme al Psi ‘pesiamo’ circa il 7 per cento”.
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