
Gli Operatori del Lunapark scrivono a Tommaso Bori e che risposta “elegante”
Critiche alla manifestazione di protesta dello spettacolo viaggiante a Perugia in piazza Italia: “La dignità delle persone passa attraverso il lavoro”. Comincia così la risposta inviata al consigliere regionale Tommaso Bori dagli Operatori dello Spettacolo Viaggiante, Lunapark per intenderci, dopo il suo tweet in occasione della manifestazione di venerdì.
Il consigliere aveva scritto: “#Umbria: gli unici rimasti ad applaudire ancora la Tesei e la Lega sono i Circhi e i Luna Park. Io, fossi in loro, Un paio di domande me li farei”.
Questo post aveva scatenato l’ira della Lega e, in particolare, del capogruppo in consiglio regionale Stefano Pastorelli, con una “bacchettata”. Pastorelli aveva scritto: “Pensavamo di averle sentite tutte in questo anno di pandemia. Abbiamo visto il consigliere Bori inventare squallide fake news sulla sanità umbra, dimenticando di essere un medico, fare terrorismo mediatico pubblicando foto fasulle di ambulanze in fila fuori dagli ospedali, strumentalizzare le morti per covid e, con la scusa dei vaccini, fomentare i cittadini in guerre tra categorie che hanno alimentato tensione sociale in un momento già fortemente critico a causa della pandemia. Non avremmo mai pensato – continua Pastorelli – che un rappresentante delle istituzioni arrivasse addirittura a insultare giostrai e lavoratori dello spettacolo viaggiante italiano che hanno manifestato a Perugia in difesa del diritto al lavoro. Stiamo parlando di un settore – commenta il capogruppo leghista – che contribuisce alla vitalità del tessuto economico locale, ma soprattutto di migliaia di famiglie in difficoltà in Italia a causa della pandemia che il consigliere Bori e il PD umbro hanno schernito con arroganza e supponenza, mostrando un classismo tipico di una mentalità radical chic che strizza l’occhio alle élite di sinistra e agli interessi di gruppi ristretti di persone a discapito della collettività”.
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E adesso gli Operatori dello Spettacolo Viaggiante nella lettera molto elegante inviata a Bori dicono: “Egr. Consigliere, chi le scrive, è una categoria di lavoratori, che causa della PANDEMIA, sta soffrendo più di ogni altra, avendo subito un fermo lavorativo esattamente dalla fine del Febbraio 2020. Come ben Lei sa, il nostro settore aggrega circa 40.000 Persone, che ad oggi non hanno nessuna certezza di ripartenza dell’attività, pertanto le sue affermazioni, fatte solo perché abbiamo avuto la solidarietà del Suo Presidente Regionale, ci sembrano fuori luogo e prive di moralità. Avremmo sicuramente gradito, apprezzato e applaudito, anche la Sua presenza a sostegno della nostra manifestazione e sicuramente si sarebbe reso conto delle difficoltà che lo Spettacolo Viaggiante affronta giornalmente per sopravvivere e continuare a sperare nella ripartenza, mantenendo quella Dignità che è di ogni persona che ama e vive del proprio lavoro e non essere presa a pretesto per divergenze Politiche tra Lei e chi regge in questo momento la Sua Regione. Le chiediamo pertanto che ci conceda la possibilità di poterla incontrare, ed esporle quello che ieri abbiamo potuto fare con chi ci ha voluto ascoltare e sostenere nella nostra civilissima protesta”.
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