
Acque minerali, presidio di protesta dei sindacati a Perugia
di Bruna Almeida Paroni
Stamattina a Piazza Italia Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil insieme ai lavoratori del settore acque hanno espresso il loro dissenso sul disegno di legge sulla concezione dell’acqua nel territorio umbro proposto dall’Assessore alle Politiche agricole e agroalimentari e alla tutela e valorizzazione ambientale Roberto Morroni (FI). Con gli striscioni posti davanti a Palazzo Cesaroni i tre sindacati e alcuni lavoratori di Sangemini, La Rocchetta e Grazia hanno ricordato i danni che tale proposta causerebbe, come disoccupazione e precarietà .

Per i lavoratori, infatti, la problematica principale riguarderebbe la condizione del passaggio di concessione e per l’appunto, dei lavoratori, da un’azienda all’altra alla scadenza dei contratti di appalto, attualmente non prevista negli emendamenti approvati dalla Maggioranza. Per questo motivo, i sindacati richiedono una clausola sociale che garantisca ai lavoratori il mantenimento dei loro diritti e la tutela dell’occupazione.
“Gli emendamenti presentati dall’Assessore Morroni non sono chiari sul passaggio tra un concessionario e l’altro, il che porta insicurezza a tutti i lavoratori del settore. Abbiamo proposto insieme alla minoranza degli emendamenti alla proposta di legge in questione, per far sì che lavoratori, territorio e occupazione vengano tutelati”, ha dichiarato Daniele Marcaccioli, segretario di Uila-UIL Umbria.
La proposta di legge che andrà modificare le norme d’appalto, la gestione e l’uso delle acque, nasce dopo una segnalazione da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in cui ha rivelato possibili distorsioni della concorrenza. Attualmente, 250 circa è il numero complessivo dei lavoratori, un settore piccolo ma non per questo meno importante per la nostra regione.
Commenta per primo