Tariffe abbonamenti trasporti: Melasecche risponde a Meloni e Bori

Assessore Melasecche chiarisce sui pagamenti e le agevolazioni per gli studenti

Tariffe abbonamenti trasporti: Melasecche risponde a Meloni e Bori

Tariffe abbonamenti trasporti: Melasecche risponde a Meloni e Bori

 

Tariffe abbonamenti trasporti – Questa mattina, l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha esaminato l’interrogazione a risposta immediata presentata dai consiglieri Simona Meloni e Tommaso Bori del Partito Democratico, riguardante il sistema di pagamento degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale e la rateizzazione per gli studenti.

Simona Meloni ha sollevato preoccupazioni sul costo degli abbonamenti per il trasporto pubblico nella regione. Secondo Meloni, il costo annuale per gli studenti è di 296 euro per la tariffa urbana e oltre 400 euro per quella extraurbana, una cifra che, a suo avviso, è una delle più elevate a livello nazionale. Questa situazione risulta particolarmente onerosa, soprattutto in confronto ad altre regioni italiane dove gli abbonamenti sono gratuiti o offrono tariffe agevolate. Ad esempio, nella Toscana e nella Campania, il trasporto pubblico per gli studenti è gratuito, mentre in Emilia-Romagna gli studenti con un ISEE inferiore a 30.000 euro viaggiano senza alcun costo. Inoltre, le famiglie si trovano a dover affrontare il pagamento dell’abbonamento in un’unica soluzione, senza che sia stata confermata ufficialmente la possibilità di rateizzazione.

Meloni ha anche messo in evidenza che, nonostante l’inizio dell’anno scolastico 2024-2025 fosse previsto per il 9 settembre, gli orari scolastici degli autobus sono entrati in vigore solo a partire dall’11 settembre. Questo ha lasciato molti studenti senza un servizio adeguato nei primi giorni di scuola.

L’aumento dei costi per le famiglie umbre dovuto alle spese per libri di testo e abbonamenti per il trasporto pubblico è considerevole. Malgrado le tariffe degli abbonamenti scolastici non siano cambiate dal 2013, il prezzo rimane significativamente alto rispetto ad altre città italiane, dove gli abbonamenti per studenti oscillano tra 50 e 60 euro all’anno o sono gratuiti. Le associazioni studentesche hanno chiesto di allineare le tariffe per gli studenti delle scuole superiori a quelle per gli studenti universitari, proponendo un massimale di 60 euro all’anno.

Enrico Melasecche, assessore ai Trasporti, ha risposto che in passato Busitalia aveva offerto la possibilità di rateizzare gli abbonamenti scolastici, ma a causa del mancato pagamento delle rate successive alla prima, il sistema era stato modificato. Quest’anno è stato scelto Scalapay come nuovo sistema di rateizzazione, richiedendo però un contributo della Regione. Melasecche ha osservato che il nuovo sistema non offre benefici aggiuntivi rispetto a Paypal, utilizzato in precedenza senza costi per la Regione. Busitalia ha comunque adottato Scalapay, nonostante i costi aggiuntivi.

Riguardo agli orari del trasporto scolastico, Melasecche ha spiegato che non è stato possibile anticipare l’inizio dei servizi a causa delle decisioni tardive e disomogenee delle scuole sui tempi di avvio delle lezioni. La Regione ha seguito il calendario scolastico ufficiale. Inoltre, Melasecche ha sottolineato che le tariffe degli abbonamenti sono rimaste invariate dal 2013, implicando che, in termini reali, le famiglie pagano meno. Sono state, inoltre, attivate misure per gli universitari, che possono viaggiare su tutti i mezzi pubblici per 5 euro al mese, richiedendo un notevole impegno finanziario da parte della Regione. Tuttavia, l’estensione di tali agevolazioni a tutti gli studenti richiederebbe risorse considerevoli.

Simona Meloni ha criticato la risposta dell’assessore, esprimendo imbarazzo per quanto definito come la stessa risposta data negli anni precedenti. Meloni ha sottolineato che il problema del mancato pagamento degli abbonamenti non è stato quantificato con precisione e ha messo in dubbio se le altre regioni italiane affrontino fenomeni simili. Inoltre, ha criticato la comunicazione tardiva riguardo al cambiamento del sistema di pagamento e la gestione dell’Ufficio scolastico regionale, che dovrebbe rapportarsi con la Regione, piuttosto che con i singoli comuni. Meloni ha concluso rilevando che la situazione è cambiata dal 2013, con un aumento della dispersione scolastica e una società che si è indebolita nel frattempo.

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