

(umbriajournal.com) PERUGIA – La Terza Commissione (presieduta da Massimo Buconi) ha approvato a maggioranza (astenuti i consiglieri di Forza Italia Rocco Valentino e Fiammetta Modena) il disegno di legge della Giunta che disciplina il sistema regionale di istruzione e formazione professionale (IeFP).
Il provvedimento prevede che, dopo il primo anno di istruzione superiore all’interno degli Istituti di formazione professionale, i ragazzi possano scegliere se proseguire all’interno della scuola oppure frequentare secondo e terzo anno all’interno di un organismo di formazione professionale, conseguendo una qualifica triennale.Previsto anche un percorso quadriennale che porta ad un diploma professionale, con la successiva possibilità di arrivare a sostenere, previa frequenza di apposito corso di studio annuale, l’esame di maturità.
Scheda: Il sistema regionale di IEFP Il disegno di legge prevede la possibilità, dopo il primo anno di istruzione superiore all’interno degli istituti di formazione professionale, di proseguire all’interno della scuola oppure di frequentare secondo e terzo anno all’interno di un organismo di formazione professionale, conseguendo una qualifica fra le 21 riconosciute a livello europeo.
Per i ragazzi che intendono proseguire è previsto un quarto anno che consente il rilascio di un diploma professionale che, in applicazione della disciplina nazionale (decreto legislativo “226/2005”), costituisce titolo per l’accesso ai percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore. Successivamente, previa frequenza di apposito corso di studio annuale, chi vorrà potrà arrivare a sostenere l’esame di Stato per l’accesso all’Università, all’alta formazione musicale e coreutica, nonché agli istituti tecnici superiori.
La Regione, in applicazione delle linee guida nazionali, favorisce il passaggio tra sistemi formativi e la permeabilità tra indirizzi e percorsi, sia per contrastare l’abbandono scolastico che per consentire ai ragazzi la possibilità di cambiare il proprio percorso di formazione seguendo la propria maturazione o mutando le proprie esigenze.
La norma finanziaria prevede risorse stanziate dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, dal Fondo sociale europeo e dal Programma attuativo regionale Fondo sviluppo e coesione. Infine, è stata inserita nel disegno di legge la clausola valutativa, un ulteriore articolo di legge che dispone controlli sull’attuazione della legge e sulla sua efficacia per i destinatari.
Il dibattito L’assessore regionale all’istruzione, Carla Casciari, ha risposto alle osservazioni dei membri della Commissione, frutto delle critiche ricevute nell’audizione dei soggetti interessati, fra cui quelle negative degli istituti professionali: “La riforma Gelmini – ha spiegato – aveva indebolito la posizione degli Istituti superiori di formazione professionale, mentre con questa legge, frutto di un accordo in Conferenza Stato-Regioni reso indispensabile dalle necessità di equiparazione non solo a livello nazionale ma europeo di tali percorsi di studio e formazione, anche gli istituti professionali potranno rilasciare le qualifiche triennali, facendosi accreditare dalla Provincia e partecipando a tale offerta formativa. Senza questo accordo e il disegno di legge che ne è la conseguenza, non avrebbero potuto farlo”.
L’assessore ha poi risposto anche ai dubbi sollevati dalle scuole riguardanti le modalità di esame per il rilascio dei titoli conseguiti: “L’impianto della legge – ha detto – ha bisogno di un regolamento attuativo, dove si esplicherà tutto riguardo agli esami, ma è chiaro che dovrà essere stabilito prima dal ministero. Possiamo comunque anticipare che ci sarà una Commissione apposita, composta da rappresentanti di istituzioni, organismi di formazione professionale e anche dal rappresentante indicato dagli istituti superiori, che rilascerà le qualifiche garantendo uniformità per entrambi i percorsi”.
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