Bellissime le soldatesse ucraine che marciano col tacco, polemiche, voi che ne dite? [Video]

Onestamente? Sono davvero molto carine e per una parata può andare bene, certo non è funzionale

Bellissime le soldatesse ucraine che marciano col tacco, polemiche, voi che ne dite? [Video]

Il progetto della Difesa ucraina di far marciare le soldatesse con i tacchi alla Parata per il giorno dell’Indipendenza del 24 agosto ha creato reazioni e polemica./AskaNews Irina Gerashchenko, deputata dell’opposizione, ha definito la decisione di non far sfilare le soldatesse con gli scarponi ma sui tacchi alti “sessismo”. Il ministero della Difesa si è difeso dicendo che le scarpe con il tacco fanno parte dell’uniforme di ordinanza.

  • Molti si sono detti scioccati dall’ipotesi e un gruppo di deputati ha chiesto al ministro della Difesa Andriy Taran di fare le proprie scuse.

Gerashchenko ha dichiarato di aver pensato che le foto delle soldatesse in mimetica e tacchi alti fossero uno scherzo. Maria Berlinskaya, veterana, ha dichiarato che la parata, che cade nei 30 anni dall’indipendenza dall’Unione sovietica, dovrebbe dimostrare la forza dell’esercito ma questa servirebbe soltanto a solleticare i graduati. Attualmente oltre 31mila donne prestano servizio nell’esercito e oltre 4.000 sono ufficiali.
  • Proteste, quindi, in Ucraina dopo che le donne soldato sono state fatte sfilare in divisa e scarpe con i tacchi alti

Le fotografie delle prove della parata, pubblicate venerdì dal ministero della difesa, hanno sollevato polemiche e critiche. “E’ difficile immaginare un’idea più idiota e dannosa”, ha dichiarato Inna Sovsun, deputata del Partito Golos per cui le donne soldato, “come gli uomini soldato, mettono a rischio le loro vite, quindi non meritano di essere prese in giro”.

Olena Kondratyuk, vice Presidente della Verkhovna Rada, ha chiesto le scuse pubbliche del governo per aver “umiliato” le donne, ricordando che al fronte contro i separatisti nell’est hanno combattuto 13.500 donne. Scarpe con i tacchi sono state esibite in Parlamento, come segno di protesta.

 

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