
Treofan e Sangemini, la protesta a Terni contro i licenziamenti
«Giù le mani dalla Treofan, vogliamo solo lavorare». E’ il grido che si è alzato sabato mattina a Terni durante la protesta organizzata dai lavoratori di Treofan, Sangemini, dalle segreterie territoriali e rsu di Flai e Filctem Cgil, Fai e Femca Cisl, Uila e Uiltec Uil, Ugl chimici, anche le rsu di altre aziende del territorio come Ast, Alcantara, Beaulieu, Eskigel, O-I Italy, Exolon Group, Novamont, oltre a numerosi politici.
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Almeno trecento persone hanno partecipato. Sono a rischio oltre 200 posti di lavoro. Sono 139 i licenziamenti già annunciati alla Treofan dalla multinazionale proprietaria, l’indiana Jindal, mentre 85 addetti della Sangemini Acque Minerali attendono di conoscere il futuro.
Il corteo, guidato dalla delegazione della Treofan e dal sindaco Leonardo Latini, si è radunato sotto la sede del Comune e poi, percorrendo Corso Tacito, ha raggiunto la Prefettura.
I tre rappresentanti della Treofan si sono incatenati simbolicamente per alcuni minuti, mentre le delegazioni sindacali dei chimici e degli alimentari sono state ricevute dal prefetto Emilio Dario Sensi.
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