In Umbria in tre mesi quasi 6 mila domande di disoccupazione

Crescono assunzioni nel privato, calano quelle a tempo determinato

Da Mario BraviPresidente IRES/CGIL Umbria
In Umbria in tre mesi quasi 6 mila domande di disoccupazione I dati recentissimi sul mercato del lavoro umbro, confermano le persistenti difficoltà che continuano a registrarsi nella nostra regione. Difficoltà confermate anche dal recentissimo rapporto di Unioncamere Umbria. Che la situazione continui a rimanere delicata, viene in qualche modo sottolineato anche dai dati dell’INPS per quanto riguarda la CIG (Cassa Integrazione Guadagni), e NASPI (Disoccupazione). Per quanto riguarda  il dato complessivo della CIG, in Umbria ad aprile 2018 le ore utilizzate sono state pari a 476.225, contro le 300.176 di aprile 2017.

In particolare, si è verificato un aumento della CIG ordinaria (+31.72%) e della CIGS (cassa integrazione straordinaria) del 350.12%. Stabile sostanzialmente la CIG di solidarietà ed è invece in calo la CIGD (cassa in deroga). Ancora più preoccupante il dato relativo alla NASPI, che è una prestazione economica che sostituisce la disoccupazione.

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Infatti in Umbria la richiesta di prestazione NASPI, ha riguardato 22.485 persone nel 2016, 23.665 nel 2017 e 5.791 nei primi 3 mesi del 2018. Questo dato è in linea  con il dato ISTAT(relativo a fine 2017) che fornisce il numero di 41.762 disoccupati, in forte aumento rispetto al dato di fine 2016, che vedeva 37.494 disoccupati(+4.268). E’ evidente ormai che il problema “lavoro” ha dimensioni quantitative e qualitative.

I numeri prima indicati testimoniano il “bisogno” di lavoro, soprattutto dei giovani, mentre il dato INPS che ci dice che solo il 19,2% delle attivazioni è a tempo indeterminato,evidenzia una drammatica precarizzazione e pauperizzazione  dei rapporti di lavoro. Su questo bisogna agire, con una nuova coscienza, consapevolezza e soprattutto con nuove e diverse impostazioni di politica economica!

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