
Consiglio nazionale Ordine vicino ai giornalisti del Corriere dell’Umbria
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha approfondito, in aula,anche con contatti, testimonianze e confronti personali, le travagliate vicende di alcuni quotidiani (Ansa, Messaggero, Repubblica, Gazzetta del Mezzogiorno, Corriere dell’Umbria) alle prese con vertenze particolarmente delicate.
Per l’Ansa è intervenuto il rappresentante del Cdr Michele Cassano che, nel diffondere una lunga sintesi dei problemi, lungo ha dettagliato il braccio di ferro on la proprietà che ha presentato un ‘’insostenibile piano di tagli’’.
Il rischio è che la storica Agenzia (Servizio pubblico di primaria importanza) subisca un depauperamento tale da incidere non solo sulla serietà del lavoro, ma anche sulla sorte di parecchie centinaia di giornalisti e collaboratori che da sempre garantiscono informazione efficiente e totalmente veritiera.
Il non agevole momento del Corriere dell’Umbria l’ho illustrato al Consiglio io con una relazione oggettiva e priva di qualsiasi forzatura retorica anche perché aderente a testimonianze ottenute sul fronte dei 25 redattori (su 46) cassintegrati (fino a pochi giorni fa a zero ore e adesso all’80 per cento) e dei rappresentanti sindacali presenti nella nostra regione. Cassa integrazione priva di rotazione interna.
La situazione del Corumbria già parecchie settimane fa era stata affidata alla consapevolezza della presidenza nazionale dell’Ordine che l’ha portata fino al tavolo del Governo italiano che, dunque, ne ha piena consapevolezza pure in virtù di contatti diretti allacciati con i colleghi umbri attualmente in maggior sofferenza.
Sia alla gigantesca vicenda dell’Ansa (parecchie centinaia di coinvolgibili), sia alla più piccola faccenda del Corriere dell’Umbria (faccenda non minore per disagio), il Consiglio Nazionale dell’Ordine ha dedicato due pubblici messaggi di solidarietà.
L’Agenzia ha naturalmente diffuso nella sua enorme rete italiana il testo che la riguarda in modo diretto.
Attestati di solidarietà sono stati, altresì, inviati alle redazioni di Repubblica, Il Messaggero e Gazzetta del mezzogiorno, cooperativizzata dai giornalisti la scorsa settimana dopo un drammatico fallimento.
IL DOCUMENTO DEDICATO
AL CORRIERE DELL’UMBRIA
(breve documento che ho steso assieme ad altri consiglieri e, su loro richiesta, letto al microfono. Approvato all’unanimità e scandito dagli applausi dell’uditorio.
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine, consapevole che le attuali difficoltà
dei giornalisti del Corriere dell’Umbria sono da tempo a conoscenza anche delle autorità governative, chiede a tutte le rappresentanze politiche e istituzionali, nazionali e regionali, di seguire con ulteriore attenzione i disagi in corso e formula il solidale auspicio che si possano presto determinare eque soluzioni all’interno di un giornale che nei decenni si è caratterizzato per impegno al servizio della buona informazione.
IL DOCUMENTO
DEDICATO ALL’ANSA
(Letto dal Presidente Carlo Verna e salutato dal caloroso consenso dell’aula)
Il consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti chiede al Governo di intervenire con urgenza per risolvere la crisi dell’Ansa, la cui proprietà – composta dagli editori della carta stampata – ha presentato un nuovo insostenibile piano di tagli.
Al di là dello status giuridico, l’Ansa svolge un servizio pubblico di primaria importanza. Una funzione che in generale è propria di tutti gli organi di informazione, ma che nel caso dell’Ansa assume un rilievo particolare, per il ruolo che svolge e per la sua storia.
Un ulteriore ridimensionamento della maggiore agenzia di stampa italiana, dopo i ripetuti stati di crisi e i tagli degli ultimi anni, colpirebbe un bene comune di rilievo costituzionale, un baluardo del diritto dei cittadini ad essere informati e della lotta alle fake news, come è stato dimostrato in modo esemplare durante l’emergenza sanitaria che ha duramente colpito il nostro paese.
Il Cnog condivide i contenuti del documento del Cdr dell’Ansa sul merito della vicenda e assume il mandato di sollecitare il governo affinché qualunque provvedimento nei confronti degli editori sia accompagnato da precise garanzie nei confronti dei i giornalisti.
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