
Alberghi vuoti ma i Comuni chiedono comunque la tassa sui rifiuti
Il pagamento della Tari in misura pressoché integrale penalizza fortemente le strutture ricettive la cui attività è sospesa ormai da molti mesi. Lo sottolinea la presidente della sezione Turismo di Confindustria Umbria Maria Carmela Colaiacovo che aggiunge “è paradossale dover pagare un servizio che di fatto non è stato reso poiché gli alberghi in questi mesi, oltre a non produrre reddito, non hanno prodotto rifiuti”.
Le imprese del comparto turistico ricettivo stanno attraversando una fase lunga e complessa, in cui ai mancati guadagni si aggiunge la necessità di far fronte a numerosissime scadenze di pagamenti, che, se non in rari e virtuosi casi, non si sono mai fermati.
“A questo punto – conclude Colaiacovo – chiediamo con forza all’Anci e ai Comuni di aprire un tavolo di confronto per arrivare a definire una modalità di riduzione congrua con la realtà di questi mesi e che rappresenti un reale sostegno alla sopravvivenza delle nostre aziende”.
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