Terni, si finge presidente della Pro Loco e truffa 4 ristoratori, carabinieri denunciano reatino

Terni, si finge presidente della pro loco e truffa 4 ristoratori, carabinieri denunciano reatino

Terni, si finge presidente della pro loco e truffa 4 ristoratori, carabinieri denunciano reatino I militari della Stazione Carabinieri di Piediluco (TR), a conclusione di una rapida ed efficace attività d’indagine, hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria ternana G.M., 33enne reatino. L’uomo, fingendosi il Presidente della Pro Loco di Viterbo, è riuscito a truffare quattro ristoratori della zona compresa tra Marmore e Piediluco. Con la scusa di sponsorizzare l’organizzazione di un inesistente raduno di 500, il celebre modello Fiat degli anni ’60, il fantomatico rappresentante dell’associazione si è fatto consegnare la somma complessiva di 450 euro.

“Stiamo realizzando dei volantini”, ripeteva l’uomo agli ignari imprenditori, “avremmo piacere di inserirvi nella lista degli sponsor”: tutto falso, ovviamente. Il “Presidente” Rilasciava persino una ricevuta, che staccava con enfasi, come da copione, da un’apposita matrice sulla quale chiedeva anche di apporre il timbro dell’esercizio commerciale frodato, per rassicurare il donatore della serietà e bontà dell’iniziativa.

L’uomo non aveva messo in conto, però, che utilizzare la partita IVA di uno dei ristoranti truffati non era proprio una buona idea. E’ infatti grazie a questo particolare che una delle ristoratrici truffate si è messa in contatto con la collega, titolare della partita IVA indebitamente utilizzata per firmare la ricevuta di un’altra truffa messa a segno dall’uomo, ed, insieme, hanno capito l’inganno.

Entrambe si sono subito messe in contatto con i Carabinieri di Piediluco che, partendo da una serie di dettagli riferiti dalle vittime truffate, si sono messi subito in moto e sono riusciti a ricostruire in maniera dettagliata i movimenti e le ulteriori frodi commesse dall’uomo riuscendolo alfine ad identificare in maniera certa.

Il 33enne veniva pertanto deferito in stato di libertà per truffa aggravata e continuata alla Procura della Repubblica ternana alla quale dovrà ora rendere conto degli inganni perpetrati.

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