TERNI, POLIZIA DI STATO, ARRESTATA TRENTENNE CAMPANA

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QUESTURA DI TERNI
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TERNI – Ieri pomeriggio, si è svolta la direttissima per la convalida dell’arresto operato nel tardo pomeriggio di mercoledì dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Terni, a carico di una donna di trent’anni, campana. L’indagine ha avuto inizio a novembre, quando la donna, si è recata presso un Ufficio Postale, nella periferia della città, per aprire un conto corrente postale, dove poi versare un assegno dell’importo di euro 6.900,00, frutto di un premio assicurativo. Il nome e cognome della carta di identità, corrispondevano ai dati riportati sull’ordine dell’assegno, solo che la signora non era realmente la beneficiaria del premio, ma aveva con sé un documento falso.

Con il medesimo modus operandi, apriva un conto corrente bancario, presso l’agenzia della Banca Popolare di Spoleto, che ha sede in città. Lì, la partenopea, con un altro documento recante nuova identità, versava un altro assegno bancario dell’importo di euro 9.200,00, frutto di un premio assicurativo, ha cercato di aprire un conto corrente, con la promessa di ripresentarsi dopo qualche giorno per bancare il titolo (ci sono delle” trafile” burocratiche che impongono il rispetto di tempi tecnici dall’apertura del conto, al versamento, al ritiro del denaro versato).

Nella tarda mattinata di mercoledì la donna si è ripresentata presso l’Ufficio Postale della periferia ternana, ma all’atto di perfezionare la riscossione del denaro ha trovato degli operatori della Polizia Postale che hanno impedito che il reato venisse portato a conseguenze ulteriori, arrestando la signora.
Quest’ultima all’atto della identificazione ha mostrato il suo reale documento ed ha presentato anche l’altro, fittizio, pertanto, sono state approfondite le indagini che hanno portato la Polizia Postale ad incidere sulla sfera della libertà personale dell’imputata.

Ieri, in sede di convalida dell’arresto, il Tribunale di Terni ha applicato all’imputata, a seguito di patteggiamento, la pena di mesi sedici e giorni venti ed euro 301,00 di multa, pena sospesa, in considerazione anche dell’incensuratezza della donna. I reati contestati vanno dalla ricettazione, alla sostituzione di persona, alla contraffazione, tutti reati continuati.

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