
Stalker, un’altra irruzione nell’abitazione della ex, dopo 24 ore
Un’altra irruzione nell’abitazione della ex, scavalcando il bancone al primo piano di un condominio ed entrando dalla finestra di casa. E’ quanto accaduto nella notte tra domenica e lunedì, ancora una volta, il giorno seguente, dopo l’irruzione all’alba di sabato mattina e il video registrato da lei mentre lui entrava dentro casa dalla finestra («Ecco il video di lui che mi entra dal balcone. Ok. Va bene. Finalmente ho fatto un video, così si vede tutto» dice lei nei 17 secondi).
La trentenne studentessa viterbese in psicologia all’università di Perugia aveva deciso di abbandonare l’abitazione in città e tornare a casa. Ma poi è dovuta ritornare a Perugia per riprendere le lezioni. Domenica sera si era fatta accompagnare da un amico romano che quindi ha potuto difenderla e fare in modo che l’ex fidanzato stalker se ne andasse.
«Ho il fondato timore di essere uccisa» ha detto all’avvocato perugino che la sta seguendo in questa terribile vicenda iniziata a dicembre dopo la fine della relazione tra i due.
I Carabinieri della Stazione di Fortebraccio, intanto, lo hanno denunciato per atti persecutori e violazione di domicilio. “Come denunciato dal legale della vittima – è scritto in una nota stampa dei carabinieri – il soggetto, approfittando della rottura del vetro di una porta finestra (che lui stesso aveva rotto in passato) la mattina presto del 4 marzo si è introdotto all’interno dell’abitazione della ragazza, offendendola e afferrandola al braccio. Lo stesso, pretendendo di voler dormire nell’abitazione della donna, ha tolto tutte le chiavi dalle toppe delle porte, nel vano tentativo di non permettere alla vittima di poterle chiudere, fino a quando la ragazza, ormai esasperata, ha iniziato ad urlare tanto da farlo allontanare, riuscendo inoltre a riprendere con il suo cellulare alcuni momenti dell’aggressione. Già da dicembre dello scorso anno i Carabinieri avevano proceduto nei confronti del 31enne a seguito delle querele sporte dalla giovane, per i reati di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione e proprio per la gravità dei fatti era stato attivato il codice rosso”.
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