Omicidio Meredith, Raffaele Sollecito in Cassazione per il processo, aula gremita

Caso Meredith, la colpa è tutta della Polizia? Il SAP non ci sta
Raffaele Sollecito, Meredith Kercher, Amanda Knox

Ha preso il via l’udienza in Cassazione per il processo che vede imputati Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l’omicidio, avvenuto a Perugia nel 2007, della studentessa inglese Meredith Kercher. A prendere la parola per primo e’ stato il giudice relatore Antonio Paolo Bruno, che sta ripercorrendo tutte le tappe della vicenda.

Il relatore ha illustrato anche i motivi di ricorso presentati dai difensori dei due imputati contro la sentenza emessa il 30 gennaio 2014 dalla Corte di Assise di Appello di Firenze, in sede di rinvio, che inflisse ad Amanda 28 anni e mezzo di carcere e a Sollecito 25 anni.

L’aula della quinta sezione penale e’ gremita per la presenza di numerosi avvocati, molti cronisti – anche di giornali stranieri – e di curiosi. Il processo Meredith anche per questo motivo si è spostato dall’aula della quinta sezione penale all’Aula magna di ‘Palazzaccio’. Raffaele Sollecito ha deciso di essere presente in Cassazione.

Il giovane, vestito con giacca e camicia scure, è arrivato a ‘Palazzaccio’ e, con i suoi legali e con il padre Francesco. Amanda è tornata nel 2011 negli Stati Uniti, dopo l’assoluzione che la Corte di Assise di Appello di Perugia pronunciò per lei e Sollecito in secondo grado. Tale verdetto venne annullato dalla Suprema Corte il 25 marzo 2013 e le condanne in appello-bis vennero emesse a Firenze il 30 gennaio 2014. Non sono presenti oggi in Cassazione i familiari di Meredith, rappresentati, come parte civile nel processo dall’avvocato Francesco Maresca.

Per il delitto avvenuto in via della Pergola a Perugia nella notte tra il 1 e il 2 novembre 2007 Amanda e Raffaele erano stati condannati in primo grado a 25 e 26 anni di carcere. Per l’omicidio di Meredith è già definitiva la condanna a 16 anni per il giovane ivoriano Rudy Guede, giudicato con rito abbreviato.

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