(UJ.com3.0) ROMA – La Corte Suprema ha annullato, con rinvio, accogliendo il ricorso del pg di Perugia e dei familiari di Meredith, parti civili nel processo, la sentenza con cui la Corte d’assise d’appello di Perugia, il 3 ottobre 2011, aveva assolto per non aver commesso il fatto Amanda Knox e Raffaele Sollecito. La notizia ha scatenato, come era prevedibile, le prime reazioni di tutti i soggetti coinvoli ed è immediatamente rimbalzata sui media Usa, nonostante in America fosse notte fonda.
Amanda agitata: “Ho parlato con lei al telefono, all’inizio non aveva capito bene lo svolgimento dell’udienza, era agitata. Poi si e’ calmata. E’ dispiaciuta, dice che continuano a non crederle”. “E’ molto preoccupata e delusa, ma battagliera, data la sua innocenza”. Lo ha dichiarato il difensore di Amanda Knox, Luciano Ghirga.
PG cassazione,soddisfatto per sentenza: “C’e’ rispetto verso la decisione della Corte, che ci sarebbe stato in ogni caso. Comunque sono soddisfatto perche’ ha accolto le nostre tesi”. A parlare e’ il sostituto pg di Cassazione, Luigi Riello, che ieri aveva sollecitato l’annullamento delle assoluzioni di Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l’omicidio di Meredith Kercher. Anche i giudici della prima sezione penale, evidentemente, con il verdetto di oggi hanno condiviso le sue tesi.
Legale famiglia kercher, e’ una vittoria: “Questa e’ una vittoria processuale e morale”. Cosi’ l’avvocato Francesco Maresca, difensore di parte civile dei familiari di Meredith Kercher, commenta con i cronisti la decisione della Cassazione di annullare le assoluzioni di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, i quali,torneranno sotto processo. “Avevo fiducia nella Cassazione”, ha detto l’avvocato, che al momento non ha ancora parlato con i familiari di Meredith, che non sono venuti in Italia per seguire il processo.
Il sito del Seattle Times, il quotidiano della citta’ di Amanda, ha un titolo in prima pagina: “Tribunale italiano ordina un nuovo processo per la Knox”. Anche il sito della Cnn, emittente che ha dedicato in passato grande spazio al caso, ha immediatamente messo in apertura la notizia con una foto di Amanda e il titolo: “Giudici italiani ordinano un nuovo processo per Amanda Knox”. Sul sito del New York Times e’ la terza notizia e la corrispondente Elisabetta Povoledo sottolinea che ora “la studentessa potrebbe essere processata in contumacia ed estradata in caso di condanna”. La notizia arrivata dalla Corte di Cassazione e’ stata data con grande evidenza anche sui media britannici, molto interessati visto che Meredith era inglese. Il Telegraph, il Guardian, l’Independent ma in pratica tutti i siti di informazione l’hanno messa in apertura con grande evidenza.
Il legale di Raffaele Sollecito, Giulia Bongiorno: “La battaglia continua ma non e’ una condanna ma un annullamento con rinvio, si ripartira’ da una sentenza di assoluzione” su cui si tratta di “approfondire alcuni aspetti”. Per la Bongiorno la “sentenza di assoluzione e’ logica, approfondita e accurata” e a questo punto “occorre aspettare le motivazione” della Cassazione”.
Il legale di Amanda Knox, Luciano Ghirga: “Siamo molto delusi, ma pronti a combattere”.
Un compleanno triste per Raffaele: Il verdetto della Cassazione di annullamento dell’assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito pronunciata in appello e’ giunta proprio nel giorno in cui lo studente di Giovinazzo compie 29 anni. “Mi sarebbe piaciuto fargli un regalo – ha dichiarato il suo difensore, l’avvocato Giulia Bongiorno – ma la battaglia
continua, l’annullamento non e’ una condanna”. Per Raffaele, ha aggiunto l’avvocato Luca Maori, “e’ un triste compleanno, ma lui non deve essere demotivato, puo’ andare avanti a testa alta. Noi continueremo a dimostrare la sua totale e assoluta estraneita’ ai fatti”. I legali hanno gia’ parlato al telefono con Raffaele che dovrebbe trovarsi a Verona, dove ha ripreso gli studi. Il padre del ragazzo, Francesco Sollecito, che ieri ha assistito per intero all’udienza in Cassazione, ha scelto di non essere presente alla lettura del dispositivo dei supremi giudici: “e’ rimasto a casa – ha riferito l’avvocato Maori – non vuole assolutamente essere oggetto di clamore mediatico, perche’ questo e’ un processo mediatico, fin dall’inizio”.
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