Fine vita, torna in tribunale la vicenda di Laura Santi

Fine vita, torna in tribunale la vicenda di Laura Santi

Nuova documentazione medica attesta il peggioramento delle condizioni di salute di Laura Santi, la giornalista 49enne di Perugia affetta da sclerosi multipla progressiva. La donna, che da anni combatte per ottenere il diritto al suicidio medicalmente assistito, dipende ora da trattamenti di sostegno vitale, come indicato dalla sentenza della Corte Costituzionale dello scorso luglio.

Stamattina si è tenuta una nuova udienza per verificare eventuali ritardi e omissioni da parte dell’azienda sanitaria locale. La Usl Umbria 1 ha dichiarato di aver completato l’iter necessario: Santi rientra nelle condizioni per accedere al fine vita, previo parere positivo del comitato etico regionale. La relazione sul caso è stata inviata al comitato a inizio agosto e una decisione è attesa per il 9 ottobre.

Dopo due anni e mezzo di battaglia legale, Laura Santi continua a vivere giornate di assistenza continua, avendo perso ogni autonomia. Il team legale dell’associazione Luca Coscioni, rappresentato dall’avvocato Filomena Gallo, ha presentato nuova documentazione medica che conferma il peggioramento delle condizioni di salute della donna.

La sentenza della Corte Costituzionale ha esteso l’interpretazione del requisito di sostegno vitale, includendo i trattamenti a cui Santi è obbligata a sottoporsi. Tuttavia, la mancanza di una legge nazionale sul tema ha portato a nuove indagini e inattività da parte della procura, nonostante la sentenza del 2019 sul caso DJ Fabo.

Dopo quattro mesi di silenzio da parte dell’azienda sanitaria locale, la vicenda di Laura Santi è tornata in tribunale. La giornalista perugina, affetta da sclerosi multipla progressiva, chiede da anni l’accesso al suicidio medicalmente assistito. Il team legale dell’associazione Luca Coscioni ha inviato due diffide all’Usl Umbria 1 e presentato nuova documentazione medica che attesta il peggioramento delle condizioni di salute della 49enne.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*