
Daspo urbano aggravato dopo che ha dato di matto in un bar a Terni
II questore Bruno Failla ha emesso il dacur (c.d. Daspo Willy) per la durata di un anno nei confronti del giovane che nella sera del 13 giugno era stato arrestato per aver data in escandescenze all’interno di un bar di questa centro cittadino procurando lesioni al titolare dell’esercizio commerciale lanciandogli bicchieri e bottiglie e danneggiando suppellettili, nonché per aver opposto resistenza al personale di polizia intervenuto. Allo stesso è stata applicata a suo carico la forma aggravata del provvedimento che prevede il divieto di accesso nei pubblici esercizi o locali di pubblico trattenimento presenti nel territorio dell’intera provincia di Terni per coloro che siano posti in stato di arresto convalidato dall’autorità giudiziaria.
IL RIFORMISTA Il Consiglio dei ministri ha approvato dopo mesi di trattative la modifica dei decreti di sicurezza. Le due leggi riguardavano in particolare l’immigrazione, l’integrazione e l’ordine pubblico. Il nuovo decreto è composto da 12 articoli. E tra questi trova posto un cosiddetto “daspo” per la movida violenta, dal caso di Willy Monteiro Duarte, il 21enne pestato a morte nella notte tra il 5 e il 6 settembre a Colleferro.
LA NORMA – La misura contro la movida violenta innalza la multa da 309 a 2.000 euro e la reclusione – su qualcuno resta ferito o ucciso nella rissa – da un minimo di sei mesi a un massimo di sei anni (attualmente va da tre mesi a cinque anni). Il daspo consiste nel divieto di accesso ai locali di intrattenimento e ai pubblici esercizi per i protagonisti di disordini o atti violenza e a “soggetti che abbiano riportato una o più denunce o una condanna non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, relativamente alla vendita o cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope”. IL MINISTRO – “Insieme al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – ha annunciato il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede – abbiamo elaborato un insieme di norme per dare più poteri al questore, anche sulla base della sola denuncia (ovviamente suffragata da elementi oggettivi). Tra questi, vi è il potere di vietare l’accesso ad un elenco di locali, da sei mesi a due anni: un vero e proprio DASPO per i violenti. Il divieto può essere imposto dal questore. Per chi violerà la norma è prevista la reclusione da sei mesi a due anni e una multa da 8.000 a 20.000 euro”. |
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