
da Gino Goti
Sembra un residuo, un “ cimitero ” di manifesti pubblicitari stracciati dal muro per far spazio a nuovi messaggi di feste, di sagre, di eventi che interessano la città. Ma i residenti si chiedono “chi” può avere ammucchiato con tanta cura tanta…”pubblicità” ormai illeggibile. “Non pensiamo che siano gli addetti al servizio di pubbliche affissioni” dicono all’unico bar della Pieve un gruppo di ponteggiani mentre degustano un gelato. “Potrebbe essere il gesto di qualcuno disturbato dai messaggi che pubblicizzano cose o eventi non condivisi”.
“Si tratta comunque di un maleducato o di un gruppo di maleducati, vista la mole della cartaccia accumulata” conclude una signora disturbata da questa ulteriore dimostrazione di degrado e di trascuratezza ormai presente ad ogni angolo di strada o di parco.
Certo il tutto non si risolve con: “Ci ha da pensa’ l comune”, quando ogni cittadino potrebbe impegnarsi, se non altro, a correggere e a stigmatizzare gesti lontani da una corretta educazione e da un minimo buon senso.
Sarebbe meglio non gettare sulle strade o ai bordi della carreggiata o sulle aiuole dei parchi: cartaccia, mozziconi di sigaretta, lattine o bottiglie…ma forse la materia “educazione” a scuola o in famiglia non si insegna o non si apprende abbastanza e allora, senza attendere che si formi una montagna di rifiuti come quello di carta di via Pieve di Campo, sarebbe sufficiente un po’ di buona volontà per raccogliere quello che si vede e gettarlo nel contenitore giusto che talvolta si trova anche a pochi centimetri di distanza.
Commenta per primo