
PERUGIA – La Corte d’assise di Perugia, oggi giovedì 5 dicembre 2013, ha effettuato un sopralluogo nel casale di Cenerente in cui vennero assassinati (nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2012) l’ex orafo perugino Sergio Scoscia e l’anziana madre Maria Raffaelli. Sotto processo l’albanese Alfons Gjergji, l’unico dei tre albanesi che non ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato (già condannati all’ergastolo i presunti complici del duplice delitto).
I giudici oggi hanno verificato sul posto alcuni particolari relativi alla ricostruzione dell’omicidio. Rispetto al gravissimo fatto di sangue Gjergji si è sempre proclamato innocente. Alfons Gjergji ha deciso di essere presente mentre tutta la Corte d’Assise ispezionava i luoghi in cui si consumò il duplice omicidio.
Il sopralluogo era stato chiesto dal pubblico ministero titolare dell’indagine, Claudio Cicchella, durante la prima udienza del processo.
In aula Marcella Scooscia, figlia e sorella delle vittime, ha ripercorso quei momenti tragici, raccontando tutto quello che ha vissuto in quella maledetta giornata, insieme al figlio Valerio. La sua voce era tremante pensando ancora, mentre lo raccontava a quella brutta scena: la madre era a sinistra del letto con le gambe rivolte verso il cuscino. Il fratello aveva la testa verso la finestra e le gambe verso il letto.
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