
Bara per commemorare la morte della Repubblica, la Nuova Resistenza
Un centinaio di persone, aderenti ai gruppi del Dissenso, ma anche al fronte di protesta del “No Green Pass”, e, in sintesi al coordinamento dei movimenti della Nuova Resistenza, hanno inscenato ieri 2 giugno una singolarissima – quanto efficace – forma di protesta. Una bara portata a spalla, da piazza Italia fino piazza IV novembre a Perugia, per commemorare la morte della Repubblica Italiana.La scelta della giornata
La scelta della giornata della ricorrenza nazionale non è stata casuale. I manifestanti hanno agito nella convinzione di difendere la Costituzione. Si appellano al primo articolo che tutela il diritto al lavoro, denunciando che le normative adottate dal governo hanno gravemente impattato sul mondo del lavoro, violando il diritto dei lavoratori a scegliere sulla propria salute.
“Un bara portata a spalla a simboleggiare il lutto per la morte della Repubblica, che risorgerà quando il popolo riconquisterà la sua sovranità. L’Italia è ad un bivio – dicono dalla Nuova Resistenza -. Prima il terrorismo pandemico per addomesticare il popolo e istituire un sistema elettronico di sorveglianza e di segregazione sociale ai danni di chi rifiuta il cosiddetto ‘vaccino’. Ora la guerra aperta contro la Russia che fa sprofondare il Paese in una crisi economica gravissima che può sfociare in un immane disastro mondiale. non c’è nulla da festeggiare”.
Una manifestazione molto partecipata, a capo di tutti Moreno Pasquinelli del Fronte del dissenso. In tanti erano presenti, in particolare i cittadini che hanno a cuore la libertà, la giustizia sociale e la pace.
“Qui giacciono le spoglie della Repubblica Italiana, proditoriamente assassinata dai governi delle elites e dai partiti rinnegati che hanno dichiarato guerra al popolo italiano”. E’ scritto a lato della bara.
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