
Allenatore aggredito, voglio tornare da miei ragazzi, lo devo ai valori in cui credo
“Le prime ore dopo l” aggressione sono state dure e ammetto che qualche pensiero di sconforto ce l” ho avuto. Ma appena posso, spero il prima possibile, tornerò dai miei ragazzi, lo devo a loro, che mi hanno scritto incessantemente, e ai valori in cui continuo a credere. Quelli dell” amicizia, del rispetto e del fair play”: a parlare, con l” Agenzia nazionale di stampa associata, è Francesco Latini, l” allenatore trentaduenne della squadra, classe 2009, della società calcistica Nuova accademia di Terni, aggredito il giorno di Pasqua a Gabicce (Pesaro Urbino) dal genitore di un calciatore della Gdc Ponte di Nona (Roma) che era stato appena coinvolto in un contrasto di gioco.Episodio avvenuto nel corso dell” ottavo torneo Regins Pasqua Football Cup. Latini racconta le sue emozioni mentre è in viaggio, di ritorno in Umbria, dopo essere stato dimesso nel pomeriggio dall” ospedale di Cesena con una prognosi di 30 giorni per una lesione al rene destro con conseguente ematoma.
Papà di un baby calciatore picchia allenatore Esordienti Accademia Asd Tr, l’uomo è in ospedale
“Dovrò osservare 30 giorni di riposo assoluto e fare dei controlli ogni sette-dieci giorni per monitorare la situazione, che è stabile ma non del tutto risolta” spiega. Il giovane si dice “molto provato” non solo fisicamente. “In questo momento prevalgono i sentimenti di grande tristezza e delusione per quanto accaduto – sottolinea -, qualcosa che non deve appartenere al mondo del calcio in generale e a quello dei giovani in particolare.
E” un fallimento che rischia di vanificare gli sforzi per tenere alti i valori del calcio”. Mentre è in viaggio spiega di avere ricevuto una chiamata dall” allenatore e dal presidente del Ponte di Nona che gli hanno espresso solidarietà e preso fermamente le distanze dal suo aggressore. “Amicizia, rispetto e fair play sono i pilastri su cui dal 2010 ho costruito la mia “carriera” di educatore ripete Latini, che preferisce essere chiamato istruttore, piuttosto che mister o allenatore.
Quanto alla parte legale della vicenda dice che “la denuncia è partita d” ufficio per via della prognosi”. “Ma la mia parte la farò” sottolinea ancora il trentaduenne che fuori dal campo lavora come impiegato amministrativo. Nel pomeriggio si è recato lui stesso dai carabinieri di Gabicce per le formalità di rito. “Non cerco vendetta personale – sottolinea comunque -, ma non possiamo permettere che atteggiamenti del genere possano essere normali“. Infine Latini un ultimo pensiero lo rivolge al suo aggressore.
“A me ha provocato un danno fisico importante – dice -, anche se fortunatamente per ora senza conseguenze gravi. Ma il danno più grande – conclude – lo ha fatto a suo figlio, fornendogli un pessimo esempio“./di Federica Liberotti – Agenzia nazionale di stampa associata
Commenta per primo