Siccità, l'agricoltura si "difende"

(UJ.com) PERUGIA - Ci risiamo. Arriva il caldo e l’agricoltura sale sul banco degli imputati. Il solito refrein estivo cui i soliti catastrofisti non vogliono rinunciare. Ogni anno è emergenza, ogni anno i corsi d’acqua languono, ogni anno la situazione è irreparabile.Indubbiamente negli ultimi anni c’e stato un innalzamento medio delle temperature, con punte elevate per lunghi periodi, tuttavia i prelievi dell’agricoltura sono significamene diminuiti, vuoi per la diminuzione delle superfici irrigate, vuoi per l’adozione di tecniche irrigue a basso consumo di acqua. Gli allarmismi, poi smentiti dai fatti, non fanno che creare nei cittadini una sensazione di impotenza , paura e distacco da quell’attività che invece è fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente e del territorio. Ad esempio verifiche fatte negli anni passati dimostrano che l’incidenza dei prelievi per l’irrigazione incidono in misura irrilevante sul livello del lago Trasimeno. La descrizione fatta da Legambiente sullo stato di alcuni corsi d’acqua è improntata ad un catastrofismo, con un uso di termini che non ingenerano preoccupazione ma terrore, oltre che contenere numerose imprecisioni. Alcune  autorità competenti non ravvedono nella situazione del Tevere uno stato peggiore rispetto agli altri anni, per il Chiascio la diga è in grado di rilasciare quantitativi d’acqua adeguati per mantenere non solo lo stato del fiume ma anche l’attuale livello di attingimento. L’episodio della moria di pesci registrata nel Tevere è emblematico: frutto di una delinquenziale immissione di sostanze dannose da parte di qualche attività, non certo agricola, ha suscitato dubbi sulla questione degli attingimenti, peraltro la maggior parte di questi avvengono a monte del corso d’acqua.Conafagricoltura dice basta attacchi all’attività agricola. Ci si preoccupi piuttosto degli sprechi della risorsa acqua, fino ad oggi oggetto di attenzione e gestione da parte dell’agricoltura, vedi dighe del Chiascio e del Montedoglio.

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