
I Carabinieri della provincia di Terni, grazie allo sviluppo di due diverse indagini, entrambe relative a furti compiuti ai danni di esercizi commerciali e rispettivamente portate a termine dalle Stazioni capoluogo di Orvieto ed Amelia, hanno denunciato a vario titolo a piede libero 4 persone, un romeno e tre italiani.
Nei dettagli:
I Carabinieri della Stazione di Orvieto (TR) hanno denunciato a piede libero per ricettazione un 25enne romeno pregiudicato domiciliato a Roma. Il citato straniero è risultato aver utilizzato uno smartphone che era parte della refurtiva di un furto consumato alla fine dello scorso anno ad Orvieto. Il telefono cellulare in questione era infatti contenuto, insieme a del denaro contante, all’interno di un beauty case della titolare dell’esercizio pubblico che ignoti hanno sottratto, approfittando di un momento di calca della clientela, da un negozio del centro storico della città.
I Carabinieri della Stazione di Amelia (TR) hanno denunciato a piede libero tre italiani, due per furto aggravato in concorso ed il terzo per ricettazione.
I militari amerini, sulla base della descrizione fornita dalla titolare ed utilizzando i filmati dell’impianto di videoripresa a circuito chiuso dell’esercizio commerciale, sono riusciti ad identificare i due autori del furto di monili da una gioielleria cittadina. La coppia, un 50enne ed un 32enne pregiudicato, rispettivamente zio e nipote ed entrambi di Penna in Teverina, con la scusa di scegliere un regalo per la moglie del più giovane, si facevano mostrare numerosi anelli. I due, dopo aver accuratamente visionato i monili, dichiaravano che sarebbero tornati in settimana con l’interessata per evitare di scegliere un gioiello non di suo gusto.
Ma in realtà la coppia non era uscita dal negozio a mani vuote infatti, distraendo abilmente con chiacchiere e richieste di spiegazioni la titolare, che in quel momento era sola nel negozio, erano riusciti ad impossessarsi con destrezza, senza farsene accorgere sul momento, di 2 anelli in oro bianco, uno con brillantini e l’altro con zirconi, per un valore complessivo di quasi 1.000 €. Accortasi nel rimettere apposto la mercanzia dell’ammanco dei due oggetti, la donna, senza perdere tempo, avvisava l’Arma locale fornendo ai militari copia delle immagini delle telecamere interne. La conoscenza del territorio e dei soggetti di interesse operativo della giurisdizione permetteva dapprima ai militari amerini di identificare i due ladri e, dopo averne perquisito le relative abitazioni nelle quali trovavano ulteriori riscontri alla commissione da parte loro del fatto criminoso, di recuperare, presso una gioielleria di Orte la refurtiva che veniva restituita alla legittima proprietaria.
Infatti i malfattori, qualche giorno dopo il furto, come verificato anche dalle immagini riprese dalle videocamere dello stesso esercizio pubblico, avevano venduto gli anelli al titolare della vicina gioielleria laziale che, presumibilmente conscio dell’illecita provenienza dei monili, non ne aveva registrato il relativo acquisto sull’apposito registro e pertanto veniva deferito a piede libero per ricettazione.
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