Ritrovati 16 dipinti rubati in Umbria: un imprenditore ingannato

Un’indagine di un anno porta al recupero di opere d’arte di pregiata fattura

Ritrovati 16 dipinti rubati in Umbria: un imprenditore ingannato

Ritrovati 16 dipinti rubati in Umbria: un imprenditore ingannato

Ritrovati 16 dipinti – Sedici dipinti di pregiata fattura sono stati ritrovati in Umbria e restituiti ai legittimi proprietari dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze. Questo risultato è il frutto di un’indagine complessa durata circa un anno, coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Perugia.

Le opere d’arte sono state rinvenute nella struttura ricettiva di un noto imprenditore umbro. Le indagini sono iniziate grazie al controllo quotidiano e meticoloso dei siti internet di settore e delle immagini relative a palazzi o edifici storici, utilizzate per altri scopi. In particolare, sulla pagina web della struttura ricettiva dell’imprenditore, utilizzata per banchetti e ricevimenti, i militari del Nucleo speciale hanno notato due delle tele asportate alla Chiesa di Santa Maria a Vigesimo di Barberino del Mugello.

Durante una successiva fase investigativa, in seguito a una perquisizione delegata dall’Autorità Giudiziaria ed eseguita nel Comune di Umbertide, sono state rinvenute le restanti opere. Grazie agli accertamenti svolti in tempo reale, mediante la consultazione della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, è stato possibile riscontrare immediatamente la provenienza furtiva dei beni sequestrati.

L’indagine ha rivelato che l’imprenditore – ne parla il Corriere dell’Umbria – è stato ingannato da un noto ricettatore, oggi deceduto, che viveva nella provincia di Perugia. Quest’ultimo, sicuro che l’imprenditore non avrebbe mai messo in commercio le opere, nel corso del tempo gli aveva venduto le sedici opere d’arte garantendone la lecita provenienza.

Data la natura giuridica dei beni ecclesiastici e di quelli appartenenti agli enti pubblici, le opere sono state restituite alle chiese e al Comune dove erano collocate. Anche i beni appartenenti a privati sono stati restituiti ai legittimi proprietari o eredi.

Questo caso testimonia l’importanza della catalogazione preventiva con immagini e descrizioni dei beni culturali. Queste informazioni, se fornite in sede di denuncia, alimentano la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, strumento indispensabile ai militari del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale per recuperare, anche a distanza di molti anni, beni di cui si erano perse le tracce.

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