Ricordo e presenza tra storia e memoria a Carpegna
Nel borgo di Carpegna, il comune della provincia di Pesaro e Urbino nella vicina regione delle Marche, si terrà un incontro domenica 11 agosto alle ore 17:00 a Palazzo Carpegna, nella Sala del trono dell’omonimo palazzo nel segno del Ricordo e della Presenza.
Un appuntamento nel segno della continuità dal passato al presente e verso il futuro attraverso la memoria di coloro che hanno condiviso una parte del cammino e che hanno preceduto nel tempo, attraverso la memoria di un luogo simbolico per una famiglia e una intera comunità. L’evento è uno, ma le storie e le memorie sono due. Uno è dedicato alla persona, il principe Francesco Maria di Carpegna Falconieri, che quest’anno avrebbe compiuto cento anni, e l’altro al palazzo dei principi di Carpegna, che quest’anno celebrano trecentocinquant’anni dalla fondazione con la pubblicazione della prima monografia interamente dedicata.
La famiglia di Carpegna è un antico casato di origini feudali, che dominò su una parte del Montefeltro dalla fine del XII secolo al 1819 e che in età moderna si inurbò a Roma. Nell’Ottocento aggiunse il cognome Falconieri, che è quello di un’antica famiglia fiorentina. I Carpegna ebbero molte proprietà in Umbria, tra cui Rocca d’Aries (vicino a Montone, che fu anche dei Fortebracci) e Magrano (nel comune di Gubbio) e fra i loro diversi titoli (dei quali i più importanti sono quelli di principe e di conte di Carpegna) vi è quello di patrizio di Gubbio.
Francesco Maria di Carpegna Falconieri, è nato il 27 aprile 1924, morto il 25 maggio 2007. Figlio dei principi Ulderico di Carpegna Falconieri e Anna Giusso del Galdo. Sposato con Isabella, figlia del principe Leone Massimo e di S.A.R. la principessa Adelaide di Savoia-Genova. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli, operò lungamente nel settore bancario in Italia, in Germania e in Inghilterra. Fu inoltre Presidente dell’Istituto italiano dei Castelli, sezione Lazio. Visse prevalentemente tra le sue due patrie: a Roma, dove nacque e, a Carpegna, dove riposa.
A Roma, come nelle Marche e in Umbria, tutti lo riconoscevano per la sua alta statura fisica e morale, per la cordialità, per la capacità di trasmettere alle persone con cui si trovava a conversare un senso di serena e profonda umanità. Nei suoi studi di Letteratura e di Linguistica, fu traduttore in lingua tedesca di un volume di poesie del latinista Enzio Cetrangolo (1980) e autore di una raccolta di traduzioni dal tedesco all’italiano intitolata “L’Italia nella poesia tedesca” (1997). La sua raffinata ricerca poetica prese forma compiuta nella pubblicazione di tre raccolte di versi, Pagine brevi (2001), Ritorni (2003) e Richiami a sera (2005). All’iniziativa saranno presenti anche i suoi figli, Antonio, Giovanni, Tommaso e Caterina.
di RitaPaltracca
Nell’occasione della presentazione, saranno lette alcune sue poesie tratte da questi libri e sarà presentato il libro dello scrittore Simone Paci – “Il palazzo di Carpegna” (San Marino, Sevenseas, 2024). La prefazione del libro è di Tommaso di Carpegna Falconieri (uno dei figli), un primo volume interamente dedicato al Palazzo Carpegna uno dei più importanti monumenti della provincia di Pesaro e Urbino.
La presentazione vede la partecipazione e interventi di:
Saluto di Antonio di Carpegna Falconieri, principe di Carpegna
Intervento del prof. Tommaso di Carpegna Falconieri
Poesie del principe Francesco Maria lette da Mirko Ricci
Prsentazione del libro “Il Palazzo di Carpegna” di Simone Paci
A seguire verrà offerto un buffet
L’edificio fu iniziato nel 1674 per volere del cardinale Gaspare di Carpegna, prelato potente, cardinale vicario sotto cinque pontefici. L’architetto principale fu il romano Giovan Antonio De Rossi, autore di diversi capolavori dell’epoca, tra cui il palazzo Altieri a Roma; dalle fonti originali, conservate nell’archivio dei principi di Carpegna Falconieri, si scopre anche il nome del capomastro, cioè del capo cantiere, che era l’eugubino Carlo Perugini.
Il libro, riccamente illustrato, consta di quasi trecento pagine. Vengono analizzati il committente e l’architetto, la storia della costruzione dell’edificio anche nel contesto del territorio e gli eventi più importanti che vi si sono svolti nel corso dei suoi 350 anni di vita.
Un motivo di vanto e onore, fra questi si ricorda il salvataggio di migliaia di opere d’arte durante la Seconda guerra mondiale per iniziativa del soprintendente Pasquale Rotondi, che scelse il ricovero del palazzo di Carpegna per nascondervi capolavori come la Fornarina e lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, Amor sacro e Amor Profano di Tiziano, la pala Montefeltro di Piero della Francesca, la Pala d’Oro di San Marco, la Conversione di San Paolo, la Crocifissione di San Pietro, la Vocazione di San Matteo e San Matteo e l’angelo di Caravaggio.
L’ingresso è libero anche per coloro che hanno voglia di fare una gita fuori porta.
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