Herbie Hancock e Chick Corea ad Umbria Jazz 2015, “purismo ma non troppo”

Herbie Hanckok e chick corea
Herbie Hanckok e chick corea

Marcello-Migliosi-1di Marcello Migliosi
PERUGIA – «Se ci e’ concesso sognare, ieri sera lo abbiamo fatto! L’eco lontana del 1978, data del primo grande incontro tra Chick Corea e Herbie Hancock, non si e’ spenta». Lo scrivemmo due anni fa in occasione del concerto del Santa Giuliana di due dei più grandi pianisti jazz del mondo. La magia si è ripetuta! Questa volta, però, l’apertura del concerto è stata prettamente elettronica, le keyboards della Korg e simili, han dominato la scena per diversi minuti. I loro ricordi, i loro esperimenti del passato, tornano prepotentemente, ma con eleganza, sul mainstage di Umbria Jazz. Dalle verticalizzazioni delle loro improvvisazioni ai “dialoghi” poggiati su un pedale monotonale per un concerto che tutti avrebbero voluto non avesse mai fine.

E’ una esclusiva tutta italiana e porta il marchio di Umbria Jazz e di Carlo Pagnotta, che riuscì due anni fa nel far arrivare i due maestri del pianismo jazz mondiale. “An Evening With HerbieHancock & Chick Corea Live in Concert” fu una vera e propria rivoluzione musicale, proprio perché entrambi usavano prevalentemente elettronica. Basti ricordare l’esperienza grandiosa dei Return To for ever di Armando Chick Corea o la loro provenienza comune dalle band di Miles Davis.

Quell’elettronica è tornata, ma questa volta in duo, Herbie e Chick “un cuore solo”. “Chick e io abbiamo sempre tenuto la porta aperta alla possibilità di tornare a esibirci insieme”, disse qualche anno fa Hancock al Billboard. Si trovano bene insieme e questo si sente quando suonano soprattutto. “Herbie musicalmente è un fenomeno – dice Corea – ed è un essere umano speciale, lui, per me, rimane un caro amico, oltre che a un’inesauribile fonte di ispirazione”.

Sul palco del Santa Giuliana c’è stato spazio per tutto, davvero tanto ” Homecoming”, ” Ostinato”, ” The Hook “, ma anche “Maiden Voyage” e “La Fiesta”  e tanto altro ancora. Mentre il concerto del 2013 fu, come dire, più meditativo, questa volta han dato sfoggio al virtuosismo, dimostrando un affiatamento e un’intesa contrappuntistica straordinari. I pianoforti e le tastiere, in continua alternanza, per brani che arrivano anche da Miles Davis, come “Solar”.  Certo è che dal versante “puristi” qualche “storcinaso” sarà pure arrivato. Per noi, però, restano due leggende come leggendari resteranno sempre in concerti che realizzeranno insieme.

 

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