
La solidarietà batte le discriminazioni: prolungata la mostra di Alban Cela alla galleria A+A
A seguito dell’inaugurazione della mostra di pittura “Impresse visioni” dell’artista Alban Cela (ndr. avvenuta lo scorso 10 dicembre ) presso la sede Acli e dell’Associazione Nazionale Privi di Vista e Ipovedenti in via della Cerra 7 a Perugia allestita presso i locali della galleria A+A , la stessa è stata prorogata poi fino al 10 gennaio.
Il taglio del nastro fu oggetto di vili atti vandalici ai danni della sede dell’associazione e soprattutto di minacce alla volta del suo presidente Giovanni Inguscio, e per questo motivo molte associazioni hanno risposto all’invito di Margot – capitanata da Simona Ambrosio – e del Siulp, attraverso il dirigente Gubbiotti Stefano, partecipando attivamente all’evento artistico tra le quali si segnala l’associazione di Montelaguardia, rappresentata dal suo presidente Cesare Rotini, Progetto Donna, con la sua presidente Tiziana Casale e non è mancata la presenza di Miki Russo presidente di A.D.A Umbria. Parole di solidarietà sono arrivate anche dall’assessore alla cultura Leonardo Varasano , dal segretario Uil Francesco Ciurnella e da Nicola Tassini dell’associazione Borgo Sant’antonio.
La Galleria riapre anche per questo 2022 con il prolungamento della mostra “Impresse Visioni – Arte e Libertà” di Alban Cela, straordinario artista italo albanese che fa dell’arte la ragione della propria libertà a guardare la vita con impegno etico, estetico e di sollecitazioni critiche delle coscienze. Alban nasce a Tirana, ma da venti anni vive e lavora a Montecchio (TR).
Pittore eclettico, le cui capacità si manifestano nell’applicazione di diversi stili e tecniche pittoriche ha esposto le sue opere in diverse mostre, personali e collettive, in Albania, Italia, Germania, Russia. Ha ricevuto premi e riconoscimenti per le sue opere al Festival Internazionale di Arte di Spoleto e all’Umbria Art 2018 di Terni. Nel 2019, l’artista è stato invitato a partecipare al workshop “Arte e Natura” presso lo zoosafari di Fasano (BR) e all’evento “Arte in barrique” presso la cantina Dionigi di Cantalupo di Bevagna (PG) e nel 2020 al workshop “Abitare l’Arte in Umbria” presso “Il Collaccio” di Preci (PG).
Alban è restio a seguire uno stile preciso, rifugge da qualsiasi etichetta, rifiutandosi di creare le sue opere esclusivamente in funzione di ciò che la moda richiede: dipinge solo per un’esclusiva esigenza interiore, la quale lo spinge ad analizzare le ragioni del suo rapporto con gli altri.
Con un unico metro di paragone, che risponda a se stesso e alla sua coerenza: il sentimento e le emozioni espressi con sapienza espositiva unica, senza infingimenti, senza tentennamenti e con la massima onestà intellettuale.
Le opere esposte alla mostra esprimono chiarezza di propositi in cui l’oggetto di analisi è sempre la pittura nella sua dimensione tecnica e materica, da cui emerge una dimensione percettiva, qualcosa che si potrebbe definire come il piacere dello sguardo.
Il colore non è puro, non è unico, nasce da una sovrapposizione di strati, da una contaminazione, come se si trattasse di una tela dipinta a più riprese, di modo che il tono dominante lasci trasparire elementi cromatici diversi fusi e amalgamati tra loro.
Poi c’è il modo di trattare la superficie. Non piatta ma segnata da una pennellata che, pur senza essere vistosamente gestuale, fa percepire il tocco, tracciando come delle irregolarità, dei movimenti cromatici e delle aperture oltre cui traspare il colore sottostante. La mostra sta riscontrando un’ottima partecipazione di pubblico e rimarrà quindi aperta fino al 10 gennaio, dalle ore 16 alle ore 19 tutti i giorni escluso la domenica.
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