Eccezionale successo per la visita guidata di notte alla Cappella di San Severo

Eccezionale successo per la visita guidata di notte alla Cappella di San Severo

Eccezionale successo per la visita guidata di notte alla Cappella di San Severo 

Un’occasione straordinaria che in tanti non si sono voluti perdere. La visita guidata in esclusiva, di notte, alla Cappella di San Severo, a Perugia, per ammirare l’unica opera d’arte eseguita con certezza sia da Raffaello che da Pietro Vannucci, detto il Perugino, ha richiamato un pubblico numeroso e variegato da decretare il successo dell’iniziativa gratuita, organizzata dal Festival Seed, fin dall’avvio delle prenotazioni.

L’appuntamento è stato curato da Archimede Arte, azienda leader nella digitalizzazione 3D, attraverso una sua storica dell’arte, Gioia Orsini Federici, che in maniera puntuale e fluida ha tenuto, una dietro l’altra, la serie di visite guidate in programma dalle 21.15 alle 23.30.

L’approfondimento è stato inserito nel programma di Seed in occasione dei festeggiamenti del cinquecentenario dalla morte di Pietro Vannucci, che ricorre quest’anno. Ha rappresentato un momento di incontro fra l’ambiente e l’architettura, fortemente rappresentati nelle opere di Perugino e Raffaello; due artisti che hanno piantato e fatto germinare l’uno con l’aiuto dell’altro, un seme immortale nel Rinascimento italiano, ammirato ancora oggi come uno dei più alti momenti di rappresentazione artistica della storia dell’arte mondiale.

Le differenze tra i due artisti. Durante la visita guidata, Gioia Orsini Federici sono stati illustrati e messi a confronto i differenti stili dei due artisti, le cui vicende hanno avuto punti fondamentali di contatto.

Raffaello, incaricato dai monaci dell’Ordine camaldolese, inizia la decorazione della parete dalla parte sommitale, impostando un andamento prospettico emisferico, conferendo profondità alla superficie. Riesce anche a creare un effetto tridimensionale ombreggiando alcuni dettagli, come il piede di Cristo che sembra così emergere rispetto ad altre parti dell’opera. Le soluzioni pensate per la Cappella di San Severo vengono poi perfezionate a Roma, come è evidente nella Disputa del Sacramento della Stanza della Segnatura, realizzata dall’urbinate nel 1509.

Dopo l’abbandono del lavoro a San Severo e la morte prematura ed improvvisa di Raffaello nel 1520, Perugino completa la parte inferiore, con ogni probabilità non rispettando le proporzioni e l’impostazione spaziale che aveva in mente l’allievo: il Maestro umbro, infatti, esegue sei santi simili tra loro per mezzo di soli due cartoni preparatori, tracciati ripetutamente.

Il risultato è un insieme di figure statiche e non prospetticamente complesse, poste tutte in primo piano rispetto alla digradazione operata, invece, da Raffaello.

I restauri sconsiderati dell’Ottocento hanno, inoltre, compromesso la completa leggibilità dei colori originari e dei chiaroscuri soprattutto nella parte di Perugino.

L’affresco rappresenta, dunque, un raro caso in cui l’opera non nasce dal maestro e viene completata dall’allievo, ma il contrario. Si attese fino alla morte di Raffaello, nel 1520, per affidare l’opera al vecchio maestro Perugino, che completò la metà inferiore dell’affresco.

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