Scandalo finanziario nell’accoglienza dei migranti, cooperativa sotto inchiesta
L’intreccio di solidarietà e criminalità nel settore dell’accoglienza dei migranti una indagine che sta riguardando un’organizzazione senza scopo di lucro con sede in Umbria, anche a Città di Castello. Ciò che sembrava un messaggio di speranza sul loro sito web nasconde ora un’indagine in corso che rivela presunte irregolarità finanziarie e truffe perpetrate ai danni dello Stato.
Le indagini, avviate due anni fa a seguito di segnalazioni e controlli effettuati dalla Prefettura, stanno svelando un presunto giro d’affari illecito all’interno della cooperativa . Sospetti di appropriazione indebita di ingenti somme di denaro emergono dall’inchiesta, che coinvolge la manipolazione dei numeri delle presenze di ospiti stranieri in cinque Centri di Accoglienza Straordinari (CAS) ad Ancona.
Scandalo finanziario nell’accoglienza migranti, coop sotto inchiesta
Sebbene l’importo esatto delle truffe debba ancora essere calcolato con precisione, gli investigatori ritengono che si tratti di un considerevole raggiro finanziario, come testimoniato dal tenore di vita dei responsabili della cooperativa. Lussuose ville, supercar e orologi di lusso sono solo alcune delle evidenze di una gestione illegale dei fondi.
Sette membri della cooperativa sono stati indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato. Tra questi la presidente del Consiglio di Amministrazione e rappresentante legale della cooperativa, suo marito, vicepresidente e consigliere, e il padre. Tutti sono stati sottoposti a un’interdizione temporanea a contrattare con la pubblica amministrazione per 10 mesi. Altri quattro dipendenti della società sono stati indagati senza misure cautelari, ma sono sotto osservazione delle autorità competenti.
Cinque immobili utilizzati come Centri di Accoglienza
Nelle recenti operazioni di polizia, sono stati eseguiti sequestri preventivi su cinque immobili utilizzati come Centri di Accoglienza, rivelando condizioni igienico-sanitarie precarie. Gli appartamenti, descritti come “appartamenti-horror” dagli inquirenti, mancavano di pulizia, stoviglie, biancheria, detersivi e prodotti per l’igiene personale. Tali forniture dovevano essere fornite dalla cooperativa in base all’accordo quadro biennale stipulato con la Prefettura di Ancona nel 2020, del valore di 1.753.000 euro, ottenuto tramite una regolare gara d’appalto, come riferisce il giornale Il Messaggero Umbria di oggi, la notizia è riportata anche da La Nazione online.
Secondo gli investigatori, la cooperativa umbra aveva adottato pratiche di risparmio su molteplici aspetti dell’accoglienza, tra cui le forniture di base per i migranti. I migranti intervistati durante i sopralluoghi effettuati dalle autorità hanno testimoniato la mancanza o l’insufficienza di tali forniture sin dal loro arrivo. Di conseguenza, i migranti erano costretti a utilizzare i propri soldi destinati alle spese personali per acquistarle, spesso in ritardo.
L’elemento centrale del presunto raggiro
Il gruppo – stando alle indagini della mobile con delega della Procura della Repubblica di Ancona portate avanti dal 2021 e confermate dal gip che ha emesso l’ordinanza di applicazione delle misure cautelari personali e reali – avrebbe messo in piedi un sistema rudimentale ma efficace in grado di truffare lo Stato.
L’elemento centrale del presunto raggiro riguarderebbe la falsificazione dei registri per segnalare la presenza di migranti inesistenti all’interno dei Centri di Accoglienza. Secondo l’accusa, riporta il Messaggero, i responsabili della cooperativa e altri dipendenti indagati avrebbero falsificato i registri per segnalare la presenza di ospiti stranieri inesistenti, al fine di ottenere indebitamente finanziamenti giornalieri per ogni migrante-fantasma. Calcolare l’entità esatta del presunto raggiro è complesso a causa del coinvolgimento di altri Centri di Accoglienza gestiti dalla cooperativa in Umbria e Toscana. Nonostante la cooperativa avesse pubblicato rendicontazioni sul proprio sito web per dimostrare trasparenza, sono state riscontrate numerose irregolarità.
Prima dell’avvio delle indagini penali, la cooperativa era già stata commissariata dalla Prefettura a causa di inadempienze. Il Prefetto di Ancona, scrive Stefano Rispoli su Il Messaggero, Darco Pellos, ha sottolineato l’importanza dei controlli mirati e della vigilanza per individuare coloro che abusano dei fondi destinati all’accoglienza dei migranti. L’obiettivo è rimuovere tali individui dalla rete di solidarietà e garantire che i fondi vengano utilizzati correttamente.
L’inchiesta in corso sta approfondendo la portata e la gravità delle presunte irregolarità commesse dalla cooperativa nell’accoglienza dei migranti, mettendo in luce un vero e proprio scandalo finanziario.
La prefettura di Perugia precisa che la “cooperativa ha operato in passato anche nel sistema di accoglienza attivato nell’ambito della provincia di Perugia. Nello scorso mese di settembre, in ragione delle diverse irregolarità riscontrare nel corso del controlli effettuati dall’apposito Nucleo ispettivo, presso i CAS gestiti dalla stessa, il rapporto contrattuale in essere con la Cooperativa è stato risolto con effetto immediato, con contestuale trasferimento dei richiedenti asilo presso altre strutture di accoglienza attive nella provincia di Perugia”.
Ormai non c’è da meravigliarsi, nulla di nuovo. L’immigrazione per alcune persone senza scrupoli di sorta è un vero affare.
hai perfettamente ragione. Forse sarebbe l caso di metterli subito in galera e poi accertare se hanno effettivamente rubato. Purtroppo in questi deplorevoli casi tutti invocano la massima cautela