Umbria, Cdm boccia il Programma strategico territoriale della Regione

Il Consiglio Ministri “impugna il Programma Strategico Territoriale dell’Umbria: non può essere sovraordinato al futuro piano paesaggistico”. Ad annunciarlo, su Twitter, è il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. Il Governo, ha deliberato l’impugnazione dinanzi alla Corte Costituzionale della legge della Regione Umbria n. 1 del 2015 sul governo del territorio perché in contrasto con il codice dei beni culturali”. Lo si apprende da un testo tecnico del Mibact.

La legge umbra, in particolare, secondo l’analisi dei tecnici, antepone il piano regionale di sviluppo strategico al piano paesaggistico, che deve invece costituire la disciplina superiore e prevalente nella definizione delle invarianti strutturali di tutela paesaggistica. Non solo: la legge regionale non disciplina adeguatamente la fase essenziale del recepimento del piano paesaggistico negli strumenti urbanistici comunali, non assicurando la necessaria partecipazione, in questa fase, degli uffici ministeriali. E ancora, la legge regionale non chiarisce bene il rapporto tra accordo con il ministero – necessario secondo il codice, per i beni paesaggistici – e approvazione del piano in sede di consiglio regionale.

Repubblica.it qualche giorno fa, scriveva a tal proposito: “Sabato prossimo scadono, infatti, i termini entro i quali il Governo può impugnare davanti alla Corte Costituzionale il Programma Strategico Territoriale approvato dal Consiglio regionale dell’Umbria (legge regionale 1 del 2015)… Questo Programma è infatti finalizzato esclusivamente allo sviluppo economico, ma pretende di essere sovraordinato al futuro Piano Paesaggistico”. E ancora si leggeva su Repubblica, nell’articolo di Tomaso Montanari: “E i comuni umbri saranno addirittura obbligati a seguire il Programma Strategico (sovraordinato) e a disattendere il Piano Paesaggistico (sottoordinato), quando (prevedibilmente molto spesso) essi saranno in contrasto: insomma, corrompere le leggi per poi corrompere legalmente l’ambiente. E le stesse soprintendenze non avranno, in pratica, più gli strumenti per far applicare i vincoli, che saranno ridotti a mere invocazioni.”

“Il territorio e il paesaggio sono beni che appartengono alla collettività e che dobbiamo preservare perché saranno la nostra eredità alle future generazioni: benissimo, dunque, ha fatto il Governo a decidere di impugnare la legge 1/2015 approvata dal consiglio regionale dell’Umbria che, nella sostanza, metteva in secondo piano la tutela privilegiando lo sviluppo urbanistico”. Esprime soddisfazione la deputata di Scelta Civica, Adriana Galgano che, proprio nelle ultime ore, aveva sollecitato l’Esecutivo a portare il Piano strategico territoriale dell’Umbria di fronte alla Consulta perché in contrasto con l’articolo 9 della Costituzione e con gli articoli 135 e 143 del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*