Ritorno alla normalità: il TAR respinge ricorso ambientalista sulla caccia
Il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria ha recentemente respinto un ricorso presentato da gruppi ambientalisti contro il Calendario venatorio regionale. La decisione è stata accolta con favore da Manuela Puletti, consigliere regionale della Lega, che ha definito il provvedimento una vittoria per i cacciatori umbri, oltre 20mila appassionati che praticano questa attività.
Puletti ha espresso la sua soddisfazione per la sentenza, sottolineando che il TAR ha riconosciuto la legittimità delle date stabilite per la chiusura del prelievo venatorio su turdidi, uccelli acquatici e beccacce. Questo riconoscimento arriva dopo un attento esame delle argomentazioni presentate dai legali della Regione Umbria e dalle associazioni venatorie, che hanno collaborato attivamente per la difesa del calendario.
Nel suo intervento, Puletti ha evidenziato come le normative europee in materia di caccia debbano essere interpretate in modo contestualizzato, tenendo conto delle peculiarità del territorio. Ha ribadito che i vincoli imposti dall’Unione Europea non devono essere applicati in maniera rigida, ma piuttosto devono essere adattati alle esigenze locali e alle pratiche venatorie tradizionali.
Nonostante il successo ottenuto con il respingimento del ricorso, Puletti ha manifestato il suo rammarico per la decisione del TAR riguardo alla sospensione del prelievo della tortora in preapertura, provvedimento che era stato adottato d’urgenza. Secondo Puletti, questa decisione avrebbe potuto essere evitata se l’Osservatorio faunistico venatorio avesse svolto un lavoro più efficace, come da lei già sollecitato in diverse occasioni.
La consigliera ha anche lanciato un appello agli ambientalisti, invitandoli a non utilizzare tecnicismi legali per ostacolare un’attività che ha una lunga tradizione in Umbria. Ha esortato i gruppi ambientalisti a far valere le loro posizioni attraverso un confronto diretto e costruttivo nelle sedi appropriate, piuttosto che intraprendere azioni legali che possono apparire come tentativi di bloccare la caccia.
In conclusione, la sentenza del TAR rappresenta un importante punto di riferimento per il mondo venatorio umbro, che potrà proseguire le sue attività secondo quanto stabilito dal calendario. La vittoria è vista come un segnale positivo per la tutela delle tradizioni locali e per il legittimo esercizio della caccia, un’attività che non solo ha un forte radicamento culturale, ma che sostiene anche l’economia locale e la gestione sostenibile della fauna selvatica.
L’esito di questa vicenda conferma la necessità di un dialogo aperto tra le parti interessate, affinché si possano trovare soluzioni che tutelino sia l’ambiente sia le tradizioni venatorie, promuovendo un equilibrio tra conservazione e pratiche sostenibili.
non ho mai sparato un colpo di arma da fuoco, non fa per me, ma sono estremamente soddisfatto per questa sentenza. Certi figuri non li digerisco proprio