Chiarimenti richiesti da Paparelli su ARPA e gestione rifiuti
Chiarimenti richiesti da Paparelli – Questa mattina, l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha trattato un’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere Fabio Paparelli del Partito Democratico. Paparelli ha sollevato interrogativi riguardo alla situazione dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA) e al futuro della gestione dei rifiuti, con particolare attenzione al termovalorizzatore di Terni.
Paparelli ha sottolineato il ruolo cruciale di ARPA nella protezione ambientale della Regione Umbria, evidenziando la riduzione del personale negli anni. In merito al termovalorizzatore di Acea Ambiente srl, ha ricordato la decisione della Giunta regionale del 29 settembre 2021 di non approvare l’espansione delle tipologie di rifiuti bruciabili, richiesta da Comune di Terni, Narni, Usl Umbria 2 e Provincia di Perugia. Tuttavia, il 16 luglio 2024, il Tar dell’Umbria ha accolto il ricorso di Acea Ambiente srl, annullando la delibera regionale e riaprendo il dibattito su come gestire i rifiuti, con l’ipotesi di incenerire rifiuti differenziati.
Il Piano regionale per la qualità dell’aria, rilevante per Terni, segnala un’inadeguata qualità dell’aria con frequenti superamenti dei limiti di polveri. Inoltre, per la prima volta in Umbria, il rendiconto di bilancio della Regione non è stato approvato dalla Sezione regionale di Controllo della Corte dei Conti. Il problema riguarda il Capitolo 2.490 del Bilancio 2023, che prevede 14,2 milioni di euro per ARPA attraverso il Fondo sanitario nazionale, destinati alla gestione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
Paparelli ha chiesto alla Giunta di chiarire come intenda garantire il finanziamento di ARPA e come affrontare la sentenza del Tar per preservare la qualità dell’aria, particolarmente critica a Terni. L’assessore Roberto Morroni ha risposto, confermando che i rifiuti a Terni sono stati bruciati da anni, con l’autorizzazione della Provincia di Terni, recentemente rinnovata dalla Regione con requisiti più severi per le emissioni. Morroni ha affermato che il supporto a ARPA è sempre stato garantito e che le problematiche indicate dalla Corte dei Conti sono comuni a tutte le regioni, con il tema in discussione nella Conferenza delle Regioni.
Morroni ha inoltre chiarito che l’ultimo Assestamento ha garantito la continuità del finanziamento a ARPA. I fondi per il controllo delle matrici ambientali, inclusi nei Livelli Essenziali delle Prestazioni Ambientali, sono previsti dal Fondo sanitario, mentre altre attività non sanitarie beneficiano di circa 100mila euro annuali da fondi regionali, con ulteriori 300mila euro accantonati come riserva. Morroni ha confermato che ARPA dispone di risorse adeguate per un monitoraggio costante della qualità dell’aria e ha ricordato che l’ampliamento della tipologia di rifiuti bruciabili richiesto da Acea è conforme al Piano dei rifiuti del 2009, che permetteva fino a 40mila tonnellate all’anno. Il nuovo Piano rifiuti ha aggiornato questa previsione e non vi sono basi per un appello al Consiglio di Stato. Morroni ha rassicurato che non vi saranno ulteriori aggravi rispetto alle emissioni.
Paparelli ha replicato, sottolineando la mancanza di chiarimenti sul capitolo di bilancio da cui provengono i 14 milioni di euro per ARPA. Ha evidenziato un “buco” nel Piano regionale dei rifiuti, che poteva essere coperto da un emendamento da lui proposto ma respinto. Secondo Paparelli, la situazione è peggiorata dal 2009, sia dal punto di vista economico che delle criticità ambientali.
Commenta per primo