
Migrante sopravvissuto su Geo Barents 19 ore in mare, ho visto annegare
“Siamo rimasti in mare per 19 ore prima di essere salvati. In tutte queste ore ho visto molte persone annegare. Sono felice di essere stato salvato, ma anche profondamente addolorato”. E’ la drammatica testimonianza di uno dei sopravvissuti nell’ennesimo naufragio alle porte dell’Europa. L’uomo originario del Camerun è stato salvato la notte scorsa, insieme ad altre 70 persone e ora è al sicuro a bordo della Geo Barents. Altri 22, invece, risultano dispersi, mentre una donna incinta, nonostante i disperati tentativi del team medico di Msf di rianimarla non ce l’ha fatta.
Ad oggi il Mediterraneo rimane il confine più letale al mondo: sono 24.184 i migranti morti o dispersi dal 2014 e 721 solamente nel 2022. “Gli Stati membri dell’Ue e gli Stati di confine del Mar Mediterraneo stanno condannando le persone ad annegare a causa di politiche di non assistenza”, denuncia Msf che chiede all’Europa di garantire nel Mediterraneo centrale “attività di ricerca e soccorso guidate dai Governi in modo puntuale e proattivo per fornire una risposta rapida e adeguata a tutte le richieste di soccorso”.
La Geo Barents si sta dirigendo verso l’Italia, ha già contattato le autorità maltesi e italiane per l’assegnazione di un porto sicuro. Msf chiede che venga effettuato, “il prima possibile, lo sbarco tempestivo e sicuro dei sopravvissuti, per evitare di aumentare la loro sofferenza e peggiorare le condizioni di salute fisica e mentale”. MSF è impegnata in attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale dal 2015, a bordo di otto diverse navi di ricerca e soccorso (da sola o in collaborazione con altre ong). Le squadre di ricerca e soccorso di Msf hanno assistito complessivamente più di 85.000 persone e attualmente sono impegnate a bordo della Geo Barents.
Tra giugno 2021 e maggio scorso, la nave ha effettuato 11 missioni e 47 operazioni di soccorso, salvando 3.138 persone e recuperando i corpi di altre 10 persone morte in mare. Il 34% dei sopravvissuti soccorsi dalla Geo Barents erano bambini, di cui l’89% non accompagnati o separati dalle loro famiglie, 265 persone hanno riferito agli operatori di aver subito qualche forma di violenza, tortura o maltrattamento, e tra loro 63 persone hanno dichiarato di aver subito violenza sessuale e altre forme di violenza di genere.
“I nostri team medici – spiegano da Msf – hanno registrato 620 episodi di violenza compiuti direttamente contro le persone soccorse, o a cui queste ultime hanno assistito, tra cui aggressioni fisiche, torture, sparizioni forzate, rapimenti, arresti e detenzioni arbitrarie, principalmente in Libia, ma anche durante le intercettazioni e i rimpatri forzati da parte della Guardia costiera libica”.
(Loc/Adnkronos)
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