
L’Università degli Studi di Perugia nel Giorno della Memoria
Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria, dedicata al ricordo degli eventi della Shoah: anche l’Ateneo di Perugia ha inteso dare il proprio specifico contributo con il webinar pubblico intitolato “Dalla negazione dei diritti alla persecuzione. Percorsi della Memoria”. L’incontro, aperto dal saluto introduttivo del Magnifico Rettore, Professore Maurizio Oliviero, ha visto la partecipazione del Professore Mario Tosti, Delegato rettorale alle Umane Risorse, in qualità di relatore e coordinatore, e dei Professori Luca La Rovere, Ferdinando Treggiari ed Emanuela Costantini.
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“Il significato profondo di questa Giornata”, ha dichiarato il Magnifico Rettore – “credo sia splendidamente riassunto in una frase di Tullia Zevi: ‘non si può affidare il dovere di tramandare la memoria della Shoah soltanto ai sopravvissuti e ai discendenti delle vittime: siamo tutti coinvolti’.
Ecco perché – ha sottolineato il Professore Oliviero – abbiamo tutti la responsabilità di ricordare con determinazione che il futuro delle nostre democrazie richiede una costante e corretta lettura della storia. Quando, nel 2005, le Nazioni Unite hanno avvertito l’esigenza di ufficializzare con apposita Risoluzione la Giornata della Memoria, hanno voluto sottolineare il senso di una responsabilità collettiva nella custodia della memoria quale principale antidoto contro qualsiasi forma di violazione dei diritti umani.
Le università sono campi fertili dove, grazie alla ricerca e al confronto critico, devono essere piantati i semi capaci di arginare le post-verità manipolatorie che sempre più frequentemente si diffondono sui social: la comunità accademica, fatta di studenti, ricercatori e docenti ha la capacità dialettica e il sapere necessari a riappropriarsi con coraggio e determinazione del senso della storia contro le intollerabili rimozioni delle atrocità commesse nel passato. Il nostro compito quindi”, ha concluso il Magnifico Rettore, “è far sì che la Shoah non sia mai archiviata come un ‘piccolo’ incidente della storia perché, come sottolineavano i Padri della Costituzione Italiana, in tutte le democrazie i diritti umani e la tutela di ogni minoranza e opinione non sono una acquisizione definitiva, ma piuttosto un patrimonio da garantire e rafforzare costantemente: per l’Università degli Studi di Perugia un obbligo morale e un dovere istituzionale”.
Il Professore Tosti ha ringraziato il Rettore per la sensibilità espressa a sostegno dell’iniziativa, e ha sottolineato come: “La memoria della Shoah deve rappresentare un monito per tutta l’umanità contro l’odio razziale, etnico e religioso che ancora insanguina molte parti del mondo e, purtroppo, talora riaffiora anche nelle società più evolute.
Tosti ha fatto eco alle parole del Magnifico evidenziando come la Giornata della Memoria costituisca: “Un’occasione per ricordare che cosa fu realmente la Shoah e che cosa essa significhi oggi non solo per gli ebrei ma per tutta l’umanità”. E’ un dovere collettivo fare memoria delle “leggi razziali, della persecuzione italiana dei cittadini ebrei, degli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché di coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio e, a rischio della propria vita, hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
E’ quindi seguito l’intervento del Professore Luca La Rovere (Dipartimento di Lettere – Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne) sul tema “La società italiana di fronte alle leggi razziali”, che ha tracciato un ampio excursus storico su come, in Italia, si giunse alla promulgazione delle leggi contro gli ebrei e sul ruolo anche della Chiesa. “Con le norme emanate nel 1938 – ha spiegato La Rovere – lo Stato italiano discrimina ufficialmente i propri cittadini sulla base di un criterio razziale: un tema a lungo rimosso dalla coscienza collettiva e dal discorso pubblico del Paese. Da diversi decenni, ormai” – ha sottolineato il ricercatore – “la storiografia ha ricostruito la varietà degli atteggiamenti degli italiani di fronte alla persecuzione dei concittadini ebrei, facendo emergere, nel complesso, il largo coinvolgimento della società nelle politiche antisemite del fascismo”.
“Dal 1935 al 1944 l’Ateneo di Perugia venne guidato dal rettore Paolo Orano, fascista e profondo razzista, un esponente di punta dell’ideologia antisemita – ha sottolineato il Professor Treggiari -. E la mannaia delle leggi razziali scese anche sul corpo accademico perugino, colpendo sei suoi docenti: Cesare Finzi, Quinto Micheletti, Leonardo Viviani, Bernardo Dessau, Gino De Rossi e Giorgio Todesco”.
“La Shoah nell’Europa dell’Est” è stato quindi argomento trattato dalla Professoressa Emanuela Costantini (Dipartimento di Lettere – Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne). L’attenzione della studiosa si è focalizzata sui luoghi dove l’olocausto si è consumato, mettendo in evidenza la dislocazione, in terra polacca, dei cosiddetti campi della morte più grandi.
”L’Europa orientale, infatti,” – ha argomentato la Professoressa Costantini – “aveva ospitato fino ad allora comunità ebraiche numerose, socialmente diversificate, culturalmente eterogenee. Questo mondo venne cancellato dalla Shoah, che, oltre a rendersi responsabile della morte di milioni di esseri umani, determinò la scomparsa di realtà culturali dinamiche, che per secoli avevano abitato e arricchito il continente europeo. Con la Shoah – ha concluso la storica – scomparvero persone, scomparvero comunità culturalmente dinamiche, parte integrante della cultura europea: venne cancellato un mondo estremamente ricco e la cultura europea ne è uscita profondamente impoverita”.
- Il webinar è stato suggellato dall’intervento del Professore Mario Tosti (Dipartimento di Lettere – Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne), con un intervento su un tema sovente dimenticato,
La Shoah dei bambini”, proponendo una lettura, ricca di testimonianze, di quegli anni riattraversati anche con occhi di bambino e collocando al centro della narrazione il punto di vista dell’infanzia con i suoi percorsi di una memoria specifica, segnata da esperienze e traumi in parte diversi rispetto a quelli vissuti dai genitori.
L’incontro è stato concluso dal Magnifico Rettore, Prof. Maurizio Oliviero, il quale ha espresso i suoi rallegramenti per l’iniziativa e formulato l’invito ai colleghi presenti affinché vengano create ulteriori occasioni di approfondimento, durante l’anno, sul tema della Shoah, per coinvolgere la comunità accademica ed in particolare i giovani e stimolarli a misurarsi con questa drammatica pagina di memoria collettiva.
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