
Provincia Perugia rinnova impegno contro violenza donne e loro figli
La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne deve essere un momento di profonda riflessione che non lasci spazio a retorica e a discorsi di rito, ma si basi sui dati oggettivi che allarmano e obbligano la politica, la scuola, le associazioni, le forze dell’ordine e la società nelle sue più ampie articolazioni a sbarrare la strada al fenomeno.
- I numeri parlano chiaro. Nei primi sei mesi del 2020 gli omicidi con vittime di sesso femminile, prevalentemente riconducibili all’ambiente familiare, non sono diminuiti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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Il dato emerge dal report, pubblicato nel sito del Ministero dell’Interno, elaborato dal servizio analisi della direzione della Polizia criminale. Risulta chiaramente che nel periodo del lockdown i reati riconducibili alla violenza di genere sono stati acuiti dalla forzata convivenza. Non solo gli omicidi, ma anche i maltrattamenti e le violenze sessuali, dopo il periodo di lockdown, risultano cronici.
Sono passati 21 anni dalla prima giornata celebrativa, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999, e anche se sono aumentati provvedimenti dal punto di vista legale e di assistenza a favore delle donne, il fenomeno resta allarmante. La cronaca ci restituisce inoltre a ritmo incessante il dramma della violenza assistita dai minori in ambito familiare. Troppo spesso i bambini fanno esperienza di qualsiasi forma di maltrattamento compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica, su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative adulte e minori. Per non parlare di quando essi stessi vengono uccisi da chi diceva di amarli.
La violenza sulle donne resta un problema culturale a prescindere dalla condizione sociale. Ancora troppo spesso le vittime vengono additate come corresponsabili e i carnefici giustificati. Quante volte abbiamo sentito le frasi “se l’è cercata”, “l’ha uccisa per troppo amore”, “lei lo voleva lasciare”. Non sarà mai troppo presto per rimediare a questa scia di sangue, ma non è troppo tardi per creare una società migliore che ponga il reciproco rispetto alla base di ogni agire. La Provincia di Perugia è a fianco delle donne e degli uomini che abbracciano quella che deve essere vissuta come una rivoluzione culturale e sociale. Il Palazzo di Piazza Italia illuminato di colore rosso è il simbolo della volontà di sostenere tutte le azioni che da un verso tutelino le donne da ogni forma di violenza e dall’altro creino le condizioni perché di quelle tutele non ci sia più bisogno.
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