Liste d’attesa in Umbria: analisi e realtà a confronto

Le liste d’attesa in Umbria tra dati ufficiali e propaganda elettorale

Liste d’attesa in Umbria: analisi e realtà a confronto

Liste d’attesa in Umbria: analisi e realtà a confronto

Negli ultimi giorni, diverse analisi sulla situazione delle liste d’attesa in Umbria sembrano più legate alle imminenti elezioni regionali che alla realtà dei fatti. È fondamentale concentrarsi sui dati reali e sull’esperienza quotidiana dei cittadini che affrontano queste problematiche, sia nei pronto soccorso degli ospedali che nelle guardie mediche delle ASL umbre, quando aperte.

Molti cittadini, scrive Fabrizio Ricci della Cgil, recandosi nei vari punti CUP del territorio regionale, si vedono negare la possibilità di prenotazione e di avvalersi dei percorsi di tutela, in modo arbitrario e illegale. Questi dati non vengono considerati utili per valutare la congruità delle liste d’attesa. Ci sono casi eclatanti di prestazioni non disponibili in vari territori della regione, indicando che alcune aree diagnostiche non sono coperte né dal personale pubblico né dalla sanità privata.

In Umbria, si parla di un miglioramento delle liste d’attesa in sanità, senza menzionare lo sforzo notevole richiesto al personale medico e sanitario, a cui va il nostro ringraziamento. Tuttavia, i dati ufficiali regionali al 15 luglio indicavano 55.892 prestazioni in attesa, di cui 32.736 all’USL1 e 23.156 all’USL2. Al 28 luglio, i dati elaborati il 30 luglio mostravano 52.754 prestazioni, di cui 31.353 all’USL1 e 21.401 all’USL2. Il 5 agosto, in un incontro regionale, si parlava di 43.000 prestazioni senza alcun dato ufficiale, ma solo dichiarato.

Questi numeri sollevano dubbi sulla veridicità delle informazioni fornite. È necessario valutare la situazione con dati ufficiali e non con propaganda, garantendo una sanità pubblica universale per tutti i cittadini. Non è privilegiando la sanità privata che si migliorano le condizioni dei cittadini. In Umbria, devono essere prese decisioni coraggiose per mettere il sistema sanitario pubblico in grado di rispondere agli obiettivi sanitari, contrastando l’autonomia differenziata, su cui la regione non ha mai espresso la propria opinione.

Paolo Del Caro, presidente regionale di FEDERCONSUMATORI dell’Umbria, sottolinea l’importanza di un’analisi attenta e basata su dati incontrovertibili, lontana da qualsiasi forma di propaganda elettorale.

da Fabrizio Ricci CGIL

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