Vince il NO, Solinas, povertà e crisi sociale, serve vero Centrosinistra da Attilio Solinas PERUGIA – Il risultato del referendum afferma in modo inequivocabile che la maggioranza degli italiani è contraria alle modifiche della nostra Costituzione proposte dalla legge Renzi-Boschi, con un dato evidente e significativo: la netta ripresa dell’affluenza al voto, indice di un forte interesse e di una grande sensibilità per i temi espressi da questo referendum.
La Sinistra del Partito democratico si è orientata per il No sulla base di valutazionificativai di merito e si è allineata in modo netto ai pareri tecnici, di orientamento critico, che hanno espresso i tanti autorevoli costituzionalisti aderenti ai comitati per il NO.
Io credo che sia stata una scelta giusta oltre che profondamente motivata e i risultati lo hanno dimostrato. Se una parte significativa del centrosinistra, anche in Umbria, non si fosse schierata e battuta per il No, avremmo lasciato il significato e le motivazioni della vittoria referendaria esclusivamente al centrodestra e al movimento 5 stelle. Ciò non avrebbe rappresentato in modo completo e congruo la realtà dell’elettorato italiano.
Ritengo, invece, una scelta opportuna e motivata da ragioni politiche serie e profonde l’aver voluto rappresentare quei Democratici che insieme a tanti cittadini di sinistra, erano contrari alle modifiche della nostra Costituzione sottoposte al voto referendario.
Ora la speranza è che si riapra subito una stagione di dialogo e di condivisione delle scelte all’interno del PD e nel centrosinistra, e che vi sia un cambiamento netto nella linea politica del mio Partito, con l’obiettivo di recuperare la fiducia dei tanti cittadini e militanti che, anche nelle ultime elezioni amministrative lo hanno abbandonato per l’astensione o il voto ad altre forze politiche.
Rimangono i tanti problemi del Paese da affrontare : gli ultimi dati del Censis ci parlano di povertà diffusa, di una grave crisi sociale, espressioni di un’economia che non riprende e che deve essere riattivata con modalità differenti. Serve subito un nuovo governo nazionale che completi l’iter della legge di stabilità e affronti con decisione e con spirito di condivisione le priorità che interessano il Paese.
Occorre una nuova legge elettorale che ridia ai cittadini la facoltà di scegliere pienamente e senza ingerenze i loro rappresentanti in Parlamento.
Il Partito democratico ha ancora la maggioranza e la capacità di trovare un accordo per un nuovo Esecutivo che completi il percorso delle riforme che servono al Paese e conduca la legislatura sino alla sua scadenza naturale
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