Potenziare il sistema del soccorso in emergenza, lo chiede Thomas De Luca
“Potenziare il sistema del soccorso in emergenza, ridefinire numero e tipo di mezzi a disposizione e le sedi delle postazioni, attuando una pianificazione fondata sul rispetto dei tempi di percorrenza previsti”. Lo chiede il consigliere del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, in un’interrogazione urgente presentata alla Giunta regionale per avere chiarimenti “sui ritardi nell’intervento dei mezzi di soccorso del servizio di emergenza/urgenza, sul ruolo della centrale operativa del 118 e sulla carenza strutturale di presidi, mezzi e risorse”. “Ha avuto molto risalto l’episodio occorso ad una donna di 82 anni lo scorso 26 maggio a Terni – ricorda De Luca – che a seguito di una caduta ha riportato la frattura del bacino e del femore e che ha dovuto attendere ben 45 minuti per l’arrivo di un’ambulanza che proveniva addirittura da Marsciano. Un episodio di stretta attualità che ha evidenziato tutte le criticità che da anni caratterizzano il servizio di soccorso in emergenza. Le situazioni di urgenza, spesso imprevedibili, mettono in pericolo di vita la persona interessata se non viene effettuato, entro pochi minuti, un intervento di soccorso in modo tempestivo e professionale.
Al fine di garantire alla popolazione un intervento di soccorso idoneo è stato attivato con il Dpr del 27 marzo 1992 un sistema che coinvolge le Centrali operative 118 e le postazioni dislocate sul territorio, su livelli di responsabilità a partire dal momento della segnalazione dell’evento alla centrale operativa stessa. Le linee guida della Conferenza Stato-Regioni raccomandano i tempi di arrivo dei mezzi di soccorso primario in emergenza nell’ambito degli 8 minuti in area urbana e 20 in area extraurbana almeno nel 90 percento dei casi, garantendo un intervento di soccorso qualificato ed un trasporto protetto fino al ricovero nel presidio ospedaliero”.
“Per questo – aggiunge De Luca – ogni territorio deve essere dotato di un numero adeguato di ambulanze e risorse in relazione all’area da servire. Ma da un accesso agli atti effettuato dal Movimento 5 Stelle in Umbria sui dati forniti dal sistema ‘Beta 80’ emerge che nella stragrande maggioranza dei casi i mezzi dislocati nelle varie postazioni non garantiscono i tempi raccomandati per un intervento tempestivo. Nel 50 percento dei casi, in alcuni territori, quando una chiamata di emergenza viene presa in carico, il tempo di intervento del servizio del 118 eccede quasi sistematicamente i 20 minuti. Più in generale, nel corso del 2019, su 33 postazioni solo 2, quelle di Terni, hanno rispettato le raccomandazioni delle linee guida arrivando per il 90 percento delle volte nei tempi prestabiliti”. Per De Luca è quindi necessario il “coinvolgimento di tutti gli attori, dai direttori sanitari delle aziende unità sanitarie locali e aziende ospedaliere presenti nel territorio ai responsabili delle diverse associazioni e gli enti del volontariato. La Giunta chiarisca infine – conclude De Luca nell’interrogazione – se l’eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi delle linee guida può pregiudicare i livelli essenziali di assistenza con ripercussioni sulla ripartizione del fondo sanitario“.
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